Nft, Snowden vende un autoritratto per 5,4 milioni di dollari, ma li devolverà alla sua fondazione
Vi ricordate di Morgan e la storia degli NFT di cui vi abbiamo parlato qualche settimana fa? Ebbene, ora un nuovo artista ha deciso di approdare nel mondo digitale per vendere le sue opere.
La febbre per gli NFT, token che permettono lo scambio di elementi virtuali ma unici sulla blockchain (ne avevamo parlato in questo articolo ), ha colpito anche Edward Snowden, l’attivista e whistleblower americano che nelle ultime ore ha messo in vendita la sua prima opera digitale.
L’immagine è stata venduta sul portale d’aste per NFT Foundation.app per 2.224 Ethereum (la seconda criptovaluta per valore dopo i Bitcoin), l’equivalente di 5,4 milioni di dollari.
Al pari per esempio del New York Times e del fondatore di Twitter, Jack Dorsey, lo ha fatto per beneficenza, mettendo all’asta sulla piattaforma Foundation un suo autoritratto digitale intitolato «Stay Free» («Stai libero»).
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L’opera rappresenta il volto di Snowden realizzato usando le pagine in cui una corte d’appello statunitense ha definito come illecito il programma di sorveglianza scoperchiato da Snowden.
Realizzato con un software open source (non specificato) a partire da uno scatto del fotografo Platon, ritrae il volto dell’informatico emergere in trasparenza dai fogli della recente sentenza con cui la giustizia americana ha riconosciuto come «illegali» i programmi di sorveglianza di massa della National Security Agency (Nsa) da lui portati all’attenzione pubblica fin dal 2013.
L’opera, chiamata “Stay Free“, è rimasta all’asta sul portale per 24 ore partendo da un prezzo di partenza di 2 Ethereum, circa 4.800 dollari.
I profitti della vendita non andranno all’attivista ma alla sua Freedom of the Press Foundation, l’associazione che protegge i giornalisti dalla sorveglianza governativa di cui Snowden è presidente dal 2016.
“Voglio ringraziare tutti coloro che hanno seguito questa vendita nelle ultime 24 ore” ha scritto Snowden su Twitter.
“La più profonda gratitudine va a tutti, dalla Freedom of the Press Foundation a chi ha partecipato all’asta di beneficenza. Ci aiutate a creare un mondo migliore. Restate liberi”.
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A sborsare l’ingente somma di bitcoin è stata un’organizzazione autonoma decentralizzata (Dao) denominata PleasrDAO, originariamente formata da un gruppo di appassionati capitanato dal co-founder di Kindrid Leighton Cusack per acquistare l’opera «x*y=k» dell’artista pplpleasr.
Quindi acquirenti già abituati a questo genere di “shopping”.
Mai nessuno aveva speso così tanto per un Nft su Foundation.
Non a caso il portale ha subito salutato la chiusura dell’asta su Twitter con un entusiasta: «È stata fatta la storia».
Ben poco, tuttavia, in confronto ai 69,3 milioni di dollari che l’anonimo cripto-tycoon Metakovan ha sborsato il mese scorso per aggiudicarsi «Everydays: the first 5000 days» di Beeple da Christie’s, griffando così l’attuale record del settore.
Come accennato in precedenza nella parte alta dell’articolo, il denaro raccolto non andrà nel portafoglio di Snowden, bensì nelle casse della Freedom of the Press Foundation, la non profit che il 37enne presiede dal 2016.
Tra i suoi principali obiettivi, la difesa della libertà di parola e di stampa e il supporto alla difesa sia legale che informatica dei giornalisti oppressi dai governi.
“Grazie Edward Snowden e a tutti i generosi offerenti di oggi” ha cinguettato venerdì la fondazione dopo il gong “Siamo onorati e grati di aver preso parte a questa storica asta”.
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