SEGA ha annunciato la vendita di Sega Amusements International, la sua divisione arcade occidentale. A quali cambiamenti potrebbe portare questa mossa?
Si sa, con tutte le limitazioni introdotte, la pandemia ha causato gravi perdite ad una moltitudine di settori: tra questi rientra anche quello degli arcade, ovvero le sale giochi. Per la stragrande maggioranza del 2020 sono infatti rimaste vuote e desolate, ma già negli anni precedenti la crisi che stava colpendo questo settore era evidente, soprattutto in Europa. E a dimostrazione che il mondo degli arcade non sia più florido come una volta, SEGA ha deciso di privarsi di un ramo strategico come Sega Amusements International, ovvero la sua divisione arcade occidentale, con sede nel Regno Unito. Tuttavia, la vendita – conclusa qualche giorno fa – ha come protagonista la società formata da un team interno all’azienda, capitanata da Paul Williams, manager di SEGA da oltre vent’anni.
Grazie ad un accordo esclusivo, la divisione continuerà ad operare sotto lo stesso nome, ma sarà caratterizzata da un nuovo management. Vi chiederete: cosa cambierà? Cerchiamo di chiarire gli scenari che si aprono in seguito a questa vendita.
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Sicuramente, date le ingenti perdite totalizzate da SEGA nel corso del 2020, l’azienda giapponese è più che mai intenzionata a “snellire il proprio organico”. Per questo, la vendita della propria divisione arcade occidentale appare perfettamente congrua con questa linea decisionale. L’intenzione – pare – è quella di rendere più agili i processi decisionali interni, al fine di essere più reattiva ai cambiamenti del mercato. Un qualcosa di cui SEGA ha chiaramente bisogno, considerando il mondo degli arcade non rientra più tra i trend del mercato nel mondo occidentale da molto tempo.
Ora il testimone passa a Paul Williams, che nonostante queste grandi incertezze sul futuro degli arcade ha deciso di accettare questa sfida: “Sono molto contento di come si è concluso questo accordo. Continueremo a lavorare a stretto contatto con i nostri amici e colleghi di SEGA Japan per sviluppare giochi divertenti per il mercato occidentale, insieme allo sviluppo di titoli con il nostro team interno di ricerca e sviluppo guidato da Patrick Michael. Questi prodotti, in combinazione con i giochi dei nostri fornitori di terze parti, ci consentiranno di rimanere ai vertici dello sviluppo, della produzione e della distribuzione di videogiochi”. La Sega Amusements International potrà quindi continuare a distribuire al di fuori del Giappone i titoli sviluppati da SEGA, oltre ad offrire ricambi, assistenza e supporto tecnico per tutti i giochi SEGA precedentemente venduti sul mercato.
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È quindi evidente che SEGA voglia tirarsi sempre più fuori dal mercato degli arcade, in modo da concentrarsi maggiormente sul mondo casalingo. D’altronde, è anche grazie a questo ambito che l’azienda giapponese si è affermata come un colosso dell’industria. Un esempio lo si ha con il SEGA Mega Drive, lanciato nel 1989: una console a 16 bit che ha dominato il mercato per diversi anni, fino all’arrivo della PlayStation. Dopo le console, SEGA ha preferito lo sviluppo di videogiochi, ma sembra esserci bisogno di un ulteriore rinnovamento. Per questo, l’azienda ha ormai avviato la sua “ristrutturazione interna”, con l’intento di rimanere grande e continuare a scrivere pagine di storia.
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