Diciotto astronauti americani sono stati scelti per addestrarsi per le missioni Artemis. Tra di loro c’è anche la prima donna che metterà piede sulla Luna.
Sono passati quasi 50 anni dall’ultimo allunaggio, quando i tre uomini dell’equipaggio della missione Apollo 17 della NASA hanno toccato il suolo lunare vicino al bordo di un antico mare di lava chiamato Mare della Serenità (Mare Serenitatis).
Il programma Artemis della NASA continua a prendere forma: dopo aver concluso un’importante serie di trattative e contratti con altre agenzie spaziali ed industrie private, gli Stati Uniti sono pronti ad inviare nuovamente l’uomo sulla Luna.
Ora, l’agenzia spaziale mira nuovamente alla superficie lunare, con un programma chiamato Artemis che potrebbe portare un secondo equipaggio sulla Luna entro questo decennio.
Questa volta però la squadra non sarà composta di soli uomini: la NASA ha dichiarato che sul primo volo inaugurale di Artemis ci sarà anche la prima donna che calcherà la tagliente polvere lunare.
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“Con il sostegno bipartisan del Congresso, la Luna del XXI secolo è alla portata dell’America“, ha affermato l’amministratore della NASA Jim Bridenstine.
“Negli ultimi mesi abbiamo consolidato i nostri piani di esplorazione, abbiamo continuato a perfezionare il nostro budget e l’architettura. Torneremo sulla Luna per scoperte scientifiche, vantaggi economici ed ispirazione per una nuova generazione di esploratori. Creando una presenza sostenibile, diamo anche un impulso ai primi passi umani sul Pianeta Rosso“.
“L’America è entrata in una nuova era di esplorazione. Il programma Artemis della NASA porterà l’umanità verso la Luna e ci preparerà per il prossimo passo da gigante, l’esplorazione di Marte.”
E continua ” Sono passati quasi 50 anni dall’ultima volta che gli astronauti hanno camminato sulla superficie lunare durante il programma Apollo, e da allora l’esplorazione robotica dello spazio profondo ha visto decenni di progresso tecnologico e scoperte scientifiche.
Negli ultimi 20 anni, gli esseri umani hanno continuato a vivere e lavorare a bordo della Stazione Spaziale Internazionale a 400 chilometri sopra la Terra, preparandosi per il giorno in cui potremmo spostarci più lontano nel Sistema Solare“.
Il progetto Artemis mira a riportare, dopo cinquant’anni, l’uomo sulla Luna.
“La NASA ha messo a punto il piano per raggiungere questa visione audace da quando il Presidente, nel dicembre 2017, ha invitato l’Agenzia a considerare un ritorno umano sulla Luna con partner commerciali e internazionali.
Due anni dopo, ci ha sfidato ancora una volta, invitandoci ad inviare la prima donna e il prossimo uomo sulla Luna entro cinque anni. La NASA sta implementando il programma Artemis per raggiungere questi obiettivi“.
La capsula Orion debutterà a novembre 2021 per la prima missione senza equipaggio Artemis 1; la prima missione con astronauti, Artemis 2 è prevista per agosto 2023.
Ma, mentre si svolgeranno questi test propedeutici, la NASA sarà già tornata sulla Luna con missioni robotiche commerciali, grazie agli accordi con le industrie aerospaziali private, per dozzine di esperimenti scientifici e dimostrazioni tecnologiche.
Oggi l’agenzia ha finalmente rivelato quali dei suoi 47 astronauti attivi sono stati assegnati ad Artemis e si addestreranno per lo storico ritorno dell’uomo sulla Luna.
Dei 18 scelti per la finalissima , nove sono donne, e una di loro molto probabilmente sarà la prima donna a mettere piede sulla Luna.
Metà dei membri del gruppo sono aviatori di grande esperienza, come Christina Koch, che ha da poco stabilito il record del più lungo volo spaziale di una donna, e Victor Glover e Kate Rubins, che sono attualmente a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Il resto sono reclute, appartenenti per lo più alle classi di astronauti del 2013 e del 2017
“Il nostro obiettivo è di andare sulla Luna in modo sostenibile, capire come poter vivere e lavorare in un altro mondo” ha dichiarato Jim Bridenstine, amministratore della NASA, durante un meeting del National Space Council, annunciando i nomi dei 18 astronauti selezionati per l’addestramento.
Questi viaggi sono pericolosi, e per portarli a termine in sicurezza sono necessari anni di addestramento molto rigido, per questo gli astronauti della NASA stanno cominciando a prepararsi per un possibile incarico sulla Luna.
Dall’apnea al concentrarsi durante una catastrofe (simulata), gli astronauti devono superare con un punteggio adeguato l’addestramento, o rischiano di non passare alla prova successiva, la vera propria missione.
Oltre alla preparazione fisica, bisognerà sviluppare anche quella mentale, ecco perchè la squadra sarà seguita da un gruppo di psicologi e psicanalisti pronti a testare la “sanità mentale” degli uomini e delle donne che s’imbarcheranno in questa missione, e a sostenerli in caso di crollo emotivo.
“Il volo spaziale non è per gli impazienti. È pericoloso, e molto complicato” afferma l’astronauta della NASA Nicole Mann, pilota collaudatrice della Marina e combattente veterana che si addestrerà per le missioni Artemis. “Abbiamo un gruppo di persone che collaborano per la riuscita del programma, non solo negli Stati Uniti, ma in tutta la comunità internazionale”.
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Orion, la capsula senza equipaggio lanciata dallo Space Launch System (SLS) per valutare l’andamento della navicella che ruota attorno alla Luna, e il suo equipaggio di quattro persone viaggeranno di nuovo verso la Luna, questa volta per fare la storia con la prima donna e il prossimo uomo che cammineranno sulla sua superficie.
In questa missione, per rispettare le tempistiche dettate dal governo Trump quando ancora era in carica, la NASA non potrà utilizzare il Gateway, ancora incompleto, come punto di sosta ed approvvigionamento.
L’Agenzia ha selezionato Blue Origin, Dynetics e SpaceX (sì, Elon Musk sarà presente anche in questa missione!) per iniziare i lavori sul HLS il quale servirà per l’allunaggio e per riportare gli astronauti in sicurezza nell’orbita lunare.
Le prime attività di sviluppo dureranno circa 10 mesi e culmineranno nella prima parte di quest’anno, con una revisione preliminare a livello della progettazione in cui la NASA determinerà quali sono i progetti più maturi per proseguire.
I team delle aziende private saranno costantemente affiancati dagli specialisti dell’Agenzia Spaziale Americana per semplificare lo sviluppo dei rispettivi sistemi ed ottenere la più alta probabilità di raggiungere la Luna nel 2024.
Il sito esatto per l’allunaggio dei primi astronauti della missione Artemis III dipenderà da diversi fattori, inclusi gli obiettivi scientifici specifici e la data di lancio.
I dati ad alta risoluzione ricevuti dal Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) della NASA hanno già fornito viste incredibili ed una mappatura dettagliata della Luna.
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