Covid, Air France testa il «pass sanitario digitale» per i passeggeri Il certificato consente ai vari controlli di verificare il test Covid negativo.
Air France testa un “pass sanitario digitale” sotto forma di codice QR su una serie di voli da Parigi a Guadalupa, Martinica e Stati Uniti.
Una volta scansionato, questo certificato consente ai vari controlli di verificare il test Covid negativo e le informazioni di volo. In cambio, la compagnia promette a questi passeggeri code di accesso prioritarie e si impegna a non conservare alcun dato personale.
Questi dati non saranno conservati in alcun database.
Tutto pur di tornare a viaggiare in completa tranquillità e spostarsi, uscire dalla propria regione senza aver paura di incappare in qualche multa e con la paura di poter avere il virus e contagiare qualcuno.
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Air France ha avviato la sperimentazione all’indomani dell’annuncio da parte di Ursula Von der Leyen di voler lanciare il “pass Covid”, chiamato anche certificato verde digitale.
Ne avevamo parlato anche in questo articolo.
I cittadini dell’unione europea potranno tornare finalmente a viaggiare quest’estate fornendo la prova di essersi sottoposti alla vaccinazione, oppure di essere risultati negativi a un test o di essere guariti dal Covid-19 ed avere sviluppato gli anticorpi che rimangono dopo aver passato la malattia.
Sono i contenuti chiave del nuovo pass Covid presentato dalla Commissione Ue per rilanciare i viaggi in Europa, che hanno subito un brusco calo dopo il primo lockdown del 2020 e che tutt’ora va avanti.
Basti pensare all’Italia, le cui regioni rosse proibiscono spostamenti anche solo nel proprio comune, figuriamoci al di fuori.
Il certificato, che dovrebbe essere disponibile in maniera gratuita da giugno in formato digitale o cartaceo, sarà interoperabile e legalmente vincolante per gli Stati membri e ammetterà tutti i vaccini disponibili sul mercato, ha spiegato il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders.
“Con il certificato digitale abbiamo l’obiettivo di aiutare gli Stati membri a ripristinare la libertà di circolazione in modo sicuro e responsabile”, ha spiegato Von der Leyen.
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Il certificato sarà valido in tutti gli Stati membri dell’Ue e potrà essere introdotto anche in Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.
Dovrebbe essere rilasciato ai cittadini comunitari e ai loro familiari, indipendentemente dalla loro nazionalità, e anche ai cittadini di paesi terzi che risiedono nell’Ue e ai visitatori che hanno il diritto di recarsi in altri Stati membri.
Già ora, con una comprovata motivazione, ci si può spostare, facendo la quarantena ovviamente.
Se poi bisogna tornare nel luogo di residenza, non dovrebbero esserci problemi.
Il sistema, ha precisato la Commissione, è una misura temporanea e verrà sospeso una volta che l’Organizzazione mondiale della sanità dichiarerà la fine dell’emergenza sanitaria internazionale del Covid-19.
Quindi tra qualche anno, viste le dichiarazioni rilasciate in merito.
“È probabile che il volume delle rotte non tornerà ai livelli pre-Covid prima del 2022”, dicono gli esperti alla CNN.
“Se parliamo di viaggi di piacere a lungo raggio ottimisticamente torneranno a essere consentiti e consigliabili a partire da fine 2021, quando le vaccinazioni saranno ormai disponibili su vasta scala”.
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