Innovazione e Covid: pronto ad essere lanciato il primo Passaporto Vaccinale

In Cina il passaporto vaccinale è già realtà: si ottiene su WeChat e attesta l’immunizzazione contro il Covid-19, oltre ai risultati degli eventuali test effettuati per il coronavirus

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La Cina è il primo paese al mondo a lanciare il passaporto vaccinale – MeteoWeek.com

La Cina batte tutti sul tempo e lancia il passaporto vaccinale: è il primo paese al mondo ad adottarlo, come parte di un programma nato col fine di consentire ai cittadini cinesi di viaggiare. A tutti gli effetti si tratta di un certificato, digitale o cartaceo, che, come affermato da un portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha come obiettivo quello di “aiutare a promuovere la ripresa economica mondiale e facilitare i viaggi transfrontalieri“.

In breve, il documento attesta l’immunizzazione contro il Covid-19 e riporta i risultati degli eventuali tamponi o test effettuati per il coronavirus. Al momento non è ancora obbligatorio per tutti i cittadini possederlo. Può ovviamente essere ottenuto soltanto dai cittadini cinesi, tramite la piattaforma WeChat.

Con ogni probabilità, la stragrande maggioranza della popolazione si affiderà al passaporto vaccinale digitale, considerando che l’app conta oltre un miliardo di utenti attivi ed è la più utilizzata in assoluto in Cina. Nel paese, WeChat è infatti l’unico modo per comunicare: WhatsApp, Google, Instagram e Facebook non sono infatti disponibili. In realtà, WeChat non è soltanto un’app di messaggistica, in quanto è un vero e proprio insieme di servizi: ecco perché anche il passaporto vaccinale ha trovato spazio su di essa. In molti tendono a considerarla una sorta di “app di stato”, definizione audace ma innegabile, sebbene sviluppata dal colosso cinese Tencent nel 2011.

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WeChat, app sulla quale è possibile per i cittadini cinesi ottenere il passaporto vaccinale digitale – MeteoWeek.com

Il passaporto vaccinale in Cina, come funziona?

Come riportato dall’AGI citando l’agenzia statale Xinhua, il certificato contiene un codice QR che consente alle autorità degli altri Paesi di ottenere le informazioni sanitarie dei turisti provenienti dalla Cina.
Nel paese un sistema di codici QR viene già utilizzato per regolare l’accesso ai trasporti e ad altri luoghi pubblici, tramite app che tracciano gli spostamenti dei cittadini e producono un codice “verde” se l’interessato non è stato in stretto contatto con persone infette o non ha viaggiato in zone considerate focolai.


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Come risaputo, anche l’Unione Europea pensa al passaporto vaccinale. In un post pubblicato su Twitter, la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha infatti annunciato che nel mese in corso sarà presentata “una proposta legislativa per il pass verde digitale”. L’obiettivo, ha precisato, “è certificare che le persone siano state vaccinate, i risultati dei test effettuati e le informazioni sulla eventuale guarigione dal Covid-19. Verrà rispettata la protezione dei dati, la sicurezza e la privacy“.

Non ci resta quindi che attendere, anche se la Cina ha già indubbiamente dimostrato di essere un passo avanti.

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