12 centimetri di diametro e 700 TB di memoria: un gruppo di ricercatori ha dato vita al disco ottico con la più grande capacità di archiviazione di sempre. Ecco come hanno fatto
Al giorno d’oggi, la quantità di dati che generiamo su computer, smartphone o quant’altro sta crescendo in modo esponenziale, e insieme alla digitalizzazione dei documenti cartacei, sta diventando sempre più difficile gestirla in poche unità di memoria. Fortunatamente, a breve potrebbero arrivare in nostro aiuto dei dischi ottici da ben 700 TB.
Questa piacevole suggestione può infatti diventare realtà grazie ad un gruppo di ricercatori della Shanghai University of Science and Technology (USST) e della National University of Singapore (NUS), i quali hanno collaborato per la produzione di un nuovo materiale che migliori la densità di dati dei dischi ottici.
Il traguardo finora raggiunto – riportato anche sulla rivista Science Advances – corrisponde appunto a 700 TB, equivalenti a 28.000 Blu-ray da 25 GB: il tutto all’interno di un disco ottico di soli 12 centimetri di diametro.
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Per comprendere come ciò sia stato possibile, è necessario considerare alcuni dettagli più tecnici. I ricercatori hanno evidenziato che, grazie ad un nuovo materiale nanocomposito che combina chip di ossido di grafene e nanoparticelle, è possibile ottenere una densità di dati senza precedenti utilizzando economici laser ad onda continua. In questo modo si riducono i costi operativi rispetto alle tecniche di scrittura ottica e si tratterebbe di dischi più duraturi rispetto agli attuali dischi rigidi magnetici, che garantiscono una durata fino a 5 anni.
I ricercatori che hanno lavorato al progetto sono convinti delle potenzialità di questa tecnologia: “Sebbene siano necessari progressi per migliorare la tecnologia, i risultati aprono nuove strade per affrontare la sfida globale dell’archiviazione dei dati. La tecnologia è adatta per la produzione di massa di dischi ottici, quindi il potenziale è enorme”.
Questa tecnologia potrebbe quindi offrire una soluzione più economica e sostenibile per la prossima generazione di archiviazione ottica di dati, consentendo al contempo la nanofabbricazione a basso consumo energetico di elettronica flessibile a base di grafene.
Di questo particolare materiale e delle sue proprietà ne avevamo già parlato in questo articolo, evidenziando come esso andrà a sostituire in futuro le tradizionali batterie agli ioni di litio presenti negli smartphone.
Non ci resta quindi che attendere ulteriori novità al riguardo, considerando che dischi ottici di questa portata si dimostrerebbero un’ulteriore alternativa al cloud e permetterebbero addirittura di scaricare migliaia di contenuti multimediali in alta definizione da conservare a lungo.
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Una curiosità: i ricercatori prevedono che la quantità totale di dati generati in tutto il mondo raggiungerà i 175 ZB (ZB = zettabyte, corrispondente ad oltre un miliardo di TB) entro il 2025; se una tale quantità di dati fosse memorizzata su dischi Blu-ray, lo stack di dischi equivarrebbe a circa 23 volte la distanza che vi è tra la Terra e la Luna.
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