Facebook dovrà pagare 650 milioni di dollari a oltre 1 milione e mezzo di utenti per una class action sull’uso dei dati biometrici.
Negli Stati Uniti, Facebook dovrà pagare 650 milioni di dollari a oltre 1 milione e mezzo di utenti per una class action sull’uso dei dati biometrici:i l social ha sfruttato tecnologie di riconoscimento facciale e le foto memorizzate sugli iPhone mediante la sua app, senza l’esplicito permesso degli utenti.
Nell’Illinois è stata formalizzata l’omologazione giudiziale valutata appunto 650 milioni di dollari per porre fine ad una causa sulla privacy.
Un giudice californiano – riporta il Guardian – ha approvato un accordo su fatti che si riferiscono al 2015 e su una funzionalità, poi abbandonata dal social network, che suggeriva agli utenti il possibile nome e cognome di una persona in una foto.
L’azione legale era stata intentata nell’aprile del 2015, affermando che Facebook non aveva ottenuto l’esplicito consenso degli utenti per usare sue tecnologie per il tagging automatico dei volti nelle foto degli utenti. Presentata originariamente dal studio legale Jay Edelson di Chicago per conto del ricorrente Carlo Licata, nella denuncia si evidenziava che il consenso senza autorizzazione specifica non è permesso ai sensi delle normative sulla privacy dell’Illinois.
All’indomani dell’inizio della class action, partita dall’Illinois, Facebook l’aveva bollata come infondata. Ora invece aderisce all’accordo transattivo proposto dai legali dei consumatori, che riceveranno una cifra di circa 350 dollari a testa.
E’ una cifra record per una class action in materia di privacy, sottolinea James Donato, il Giudice che ha autorizzato l’accordo transattivo.
Con la causa, il gigante dei social media era accusato di violare una legge sulla privacy dell’Illinois, non chiedendo il consenso per utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale per scansionare le foto caricate dagli utenti e archiviarle digitalmente.
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Il Biometric Information Privacy Act dello stato ha consentito dunque ai consumatori di citare in giudizio le aziende che non hanno ottenuto l’autorizzazione prima di raccogliere dati come volti e impronte digitali.
Il caso è poi sfociato in una class action. Da allora Facebook ha cambiato il suo sistema di ‘tag’ delle foto.
“Siamo lieti di aver raggiunto un accordo in modo da poter superare la questione, è nell’interesse della nostra community e dei nostri azionisti“, ha affermato in una nota il social network di Mark Zuckerberg.
La legge prescrive $ 1.000 per violazione e $ 5.000 se la violazione è intenzionale o sconsiderata.
I 650 milioni di dollari dell’accordo consentiranno a ciascuna delle persone che ha fatto domanda di risarcimento di ottenere almeno 345$, anche se a tre querelanti sono stati riconosciuti 5000$ a testa.
Sono previsti anche 97,5 milioni di dollari per lo studio legale e 915.000$ per altre spese.
L’antitrust italiano recentemente ha multato il colosso dei social di Mark Zuckerberg per 7 milioni di euro, una sanzione che colpisce Facebook Ireland Ltd e la sua controllante Facebook Inc, per non aver attuato quanto prescritto nel provvedimento emesso nei loro confronti nel novembre 2018.
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