Le “buone” regole per l’uso dei Social da parte dei bambini
Sempre più bambini passano il loro tempo davanti al computer, tablet e smartphone: ma ne fanno un impiego sano oppure nocivo?
Come un tempo accadeva per la televisione oggi il parallelo si crea facilmente per il mondo online e tutte le sue proposte. Nelle precedenti generazioni difatti era buon uso dare dei limiti all’utilizzo, con orari, giorni, o programmi approvati dai genitori. Internet, a differenza, non ha orari, luoghi o limitazioni tranne quelli che venissero imposti. Questo è senz’altro un punto di forza ma anche una potenziale minaccia per i più piccolini.
Per un corretto uso dei Social ai minori, bisogna educare prima i genitori
Oggi come in passato ritengo sia importante che un genitore dia l’esempio ai propri figli proprio perché i minori sono tesi ad imitare per primi gli adulti. Ne copiano le abitudini, gli usi e certe modalità di comportamento. Proprio per questo i primi che debbono ricevere una educazione su come utilizzare i social sono gli adulti stessi.
Come abbiamo visto negli sviluppi recenti, molti social hanno iniziato ad imporre limiti d’età per l’accesso e l’utilizzo, proprio per salvaguardia dei minori. La cronaca difatti ci ha anche raccontato di tanti, troppi, comportamenti che per via di esempi sbagliati o voglia di apparire hanno condotto fino alla morte dei giovanissimi.
Proprio Facebook, il Social per eccellenza, il primo che ci si è presentato, ha suggerito alcuni consigli utili, sviluppati nell’arco degli anni da quando è online.
Otto consigli chiave per un uso corretto:
Gettare delle basi digitali, proteggendo un bambino dalle insidie online, significa innanzi tutto dargli competenze di base sulla sicurezza. Alcuni esempi utili potrebbero essere “come scegliere una connessione Wi-Fi sicura, come riconoscere i siti web sicuri e come applicare le impostazioni sulla privacy”
Secondo diverse ricerche sembra che già prima dei 6 anni di età molti bambini abbiano facilmente accesso agli smartphone o tablet connessi ad internet, quindi molto ben prima delle nuove limitazioni di età imposte ai 13 anni compiuti per aprire un account su Facebook o Instagram. Sarebbe anche utile divenire loro amici virtuali per seguirli.
Il come e quando condividere le informazioni personali è importantissimo da spiegare e far comprendere molto bene. E’ necessario far capire quando vanno cedute le proprie informazioni personali, foto e quant’altro e quando no. Se vanno condivise con siti, magari tramite form e, quando verso privati, dove il pericolo di adescamento è ancor maggiore.
Aiuta i figli ad essere nelle community online in modo sicuro, spiegando che cos’è il rispetto reciproco e le prime insidie come il cyberbullismo. Quindi se utilizzassero un servizio online che voi non conoscete, chiedete loro di mostrarvelo per capire di cosa si tratta. Difatti le comunity online sono l’equivalente di un pacchetto o di un qualsiasi altro ambiente offline, dove c’è interazione, relazioni, si scherza e quant’altro, formando proprio una parte importante della loro personalità ed esperienze.
I genitori sono sempre i primi a dare l’esempio, come già detto. Quindi siate i primi a non usare il computer in orari di condivisione dei pasti in loro compagnia, ma anche nel fare un uso smodato e sregolato dei Social e gli smartphone. Qualsiasi cosa potrà essere assorbita da loro e imitata per riflesso.
Le notizie vengono lette sempre più spesso online, dai siti delle testate giornalistiche e quindi affidabili, ma una buona parte utilizza ciò che circola sui Social. Certamente non è facile per nessuno differire da ciò che è attendibile e che non lo è, figuriamoci per i più piccoli. Quindi è importate che i propri figli sappiano farsi un’idea di come provare a verificare ciò che viene pubblicato. Un primo passo è insegnargli le “giuste” domande: da dove proviene? Chi li ha creati? Quando sono stati creati? Dove sono stati creati? Perché è stato creato?. Questo tipo di curiosità aiuta a prevenire disinformazione e altre azioni possibilmente dannose.
Con il progredire delle generazioni è sempre più facile che i nostri figli utilizzeranno più piattaforme e in modo più avanzato rispetto a noi. Trarne vantaggio da questo è solo che positivo. In primo luogo si avrà uno scambio sano dei ruoli, dando loro la possibilità d’istruirci e darci regole. In secondo luogo invece saremo noi capaci di vedere le impostazioni privacy e tutte le altre regolazione dell’account in modo che siano “affidabili”.
Come i principi insegnati e le azioni offline, lo stesso quasi sempre coincide con ciò che avviene online. Quindi stabilire regole rigide o dar loro la giusta libertà fa parte del ruolo genitoriale. Fidatevi di voi stessi ma sempre con la sana consapevolezza di aver fatto ben apprendere i punti qui sopra, come piccolo vademecum della sicurezza online.
Certo quanto riportato sono solo una parte dei principi base, quelli chiave, su come poter prevenire alcune delle minacce insite nella rete. Sarà il genitore l’unico baluardo che potrà prevenire e interrompere utilizzi insani della Rete. Come detto queste sono regole di base e non un manuale, proprio perché nel fare il genitore un manuale davvero non c’è. Abbiate sempre e solo buonsenso.