IBM, Amazon e altre 150 società partecipano ai tornei stagionali di eSport della Corporate Esports Association (CEA): una soluzione di svago e sviluppo professionale, entrata a far parte della strategia aziendale
In molti, lavorando in un’azienda, decidono nel tempo libero di ritagliarsi dei momenti di svago con i propri colleghi: una cena, un ritrovo, una partita di calcetto sono delle attività che permettono di staccare un po’ la mente dal lavoro. Purtroppo, la pandemia ha cambiato radicalmente queste abitudini, riducendo al minimo le opportunità di svago.
Ma negli Stati Uniti alcune delle aziende più note a livello mondiale sembrano aver trovato una soluzione a questo problema. Come? Hanno “rimpiazzato” la partita di calcetto tra colleghi con una partita ai videogiochi. È vero, detto in questo modo può sembrare strano, eppure la Corporate Esports Association (CEA), è proprio la versione moderna del calcetto tra colleghi. Essa, in breve, è un’organizzazione che ospita tornei stagionali di eSport, che mettono i dipendenti di un’azienda contro quelli di un’altra. Quest’ultima è proprio la grande differenza rispetto alle “sfide” contro i colleghi, perché l’obiettivo diventa appunto quello di sconfiggere un’azienda “rivale”.
L’eSport aziendale: dal campo allo schermo, un nuovo modo di fare squadra
“Immagina di giocare a League of Legends, Valorant o Overwatch con i tuoi colleghi“, ha affermato Brad Tenenholtz, co-fondatore del CEA. Non a caso, tutti e tre i giochi elencati sono a squadre, e richiedono un coordinamento strategico per raggiungere un obiettivo comune. “Faresti meglio a comunicare molto bene i tuoi colleghi, o verrai lasciato nella polvere“. Di fatto, nasce un nuovo particolarissimo modo di fare squadra: i colleghi legano tra loro giocando e cercando di raggiungere l’obiettivo. E il giorno dopo possono raccontarsi durante la pausa caffè come hanno vissuto questa speciale sfida contro l’azienda rivale. Ad oggi, ai tornei di eSport del CEA partecipano i dipendenti di oltre 150 società diverse: tra queste rientrano Amazon, IBM, Walmart e General Motors. “Sempre più aziende si stanno rendendo conto che il gioco competitivo è un’attività significativa che fornisce un valore grande aggiunto“, ha aggiunto Tenenholtz.
Svago sì, ma anche produttività
Ma l’obiettivo primario non è soltanto lo svago: al centro vi è anche la produttività e lo sviluppo professionale. Ma in che modo gli eSport influenzano la produttività e la collaborazione aziendale? Come riportato dal Washington Post, secondo alcuni giocatori che lavorano in alcune delle più grandi aziende del paese, i vantaggi sono sorprendentemente numerosi.
Per Michael Flores, responsabile dell’infrastruttura server presso IBM – che ha organizzato la comunità di gioco interna dell’azienda – l’impatto professionale primario degli eSport è semplice: plasma il modo in cui i dipendenti vedono se stessi nel contesto di un team.
“Se una partita di League of Legends non va nel verso giusto, penserai a tutto ciò che i tuoi compagni di squadra hanno fatto di sbagliato, oltre a ciò che anche tu avresti potuto fare meglio“, ha spiegato Flores. “Molti dei miei colleghi iniziano a chiedersi: ‘Come posso responsabilizzare gli altri invece di pensare solo a me stesso?’ Cominciano ad apprezzare le reciproche abilità individuali e pensano a come massimizzarle“. Flores ha fondato il gruppo di eSport di IBM circa sette anni fa, al fine di incontrare nuovi colleghi ed esplorare l’unione tra gioco e lavoro. La comunità di eSport di IBM ora conta più di 500 membri, con alcuni che competono in CEA.
Un’ulteriore testimonianza dell’efficacia degli eSport in ambito lavorativo giunge dall’ingegnere dei software Alek Mieczkowski. “Soprattutto durante il Covid, lavorando da casa dal North Carolina, ho stretto una grande amicizia con un collega residente in Ontario, Canada, attraverso il team di Valorant di IBM. Adesso parliamo quasi ogni giorno: questo non sarebbe mai successo senza la nostra comunità di giocatori“, ha affermato.
Joshua Rowell, product manager di Walmart nonché uno dei fondatori della divisione eSport dell’azienda, ha affermato che il gaming competitivo può essere un potente strumento per migliorare le comunicazioni sul posto di lavoro. “Ho visto persone dedicare più di 30 minuti alla stesura di una semplice email di lavoro“, ha detto. “Ma quando stai giocando a Overwatch o League of Legends, non hai tempo per sederti e pensare”. Rowell ha fondato la sezione eSport di Walmart circa cinque anni fa: ora include più di 700 dipendenti, distribuiti tra le sedi centrali dell’azienda e i magazzini dei centri di smistamento.
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Inoltre, Rowell osserva che gli eSport possono essere utili anche per identificare potenziali manager e scoprire qualità di leadership nei dipendenti. Per questo, Rowell ha consigliato ad alcuni superiori di dare una promozione ad alcuni dipendenti/giocatori, in base alle abilità che hanno esibito come leader in una partita di eSports. “Queste persone erano bravissime nel dirigere le persone in un videogioco, ma non hanno mai pensato di applicare quegli stessi principi sul posto di lavoro”, ha detto. “Siamo stati in grado di mostrare loro come far emergere queste competenze nella loro quotidianità“.