Dopo 14 mesi rientrano dalla Stazione Spaziale Internazionale 12 bottiglie di vino Bordeaux, a bordo della capsula SpaceX Dragon: è il primo vino invecchiato nello spazio
Nella botte piccola c’è il vino buono: un proverbio famosissimo, che – in un certo senso – riassume quello che è successo pochi giorni fa. Vi è un’unica – e non trascurabile – differenza: la botte è rappresentata dalla Dragon, capsula orbitale progettata da SpaceX, ovvero l’azienda aerospaziale di proprietà di Elon Musk. In realtà, essa è tutt’altro che piccola: è alta 7,2 metri ed ha un diametro di 3,6 metri, ma in confronto allo spazio non è altro che un puntino praticamente invisibile.
Tutto ha avuto inizio 14 mesi fa (nel novembre 2019), con il lancio nello spazio della capsula Dragon. Dentro di essa sono state poste 12 bottiglie di vino rosso francese Bordeaux, insieme a 320 piantine di vite. Il vino è stato quindi fatto invecchiare – per la prima volta nella storia – in microgravità nella Stazione Spaziale Internazionale, in una “cantina” di tutta eccezione. Pochi giorni fa la capsula ha fatto il suo ritorno sulla Terra, con un “tuffo” nel golfo del Messico al largo della Florida, non lontano da Cape Canaveral. Questo ha consentito la consegna del carico alla base NASA a distanza di poche ore dal recupero. In realtà, come riporta l’agenzia Ansa, questa è una novità: le precedenti missioni del cargo Dragon si sono concluse con tuffi nell’Oceano Pacifico ed erano quindi necessari alcuni giorni per trasferire alla NASA il carico della capsula.
Naturalmente, sorge spontanea una domanda: perché? Il fine di questa operazione è quella di analizzare il vino per valutare come la microgravità abbia influenzato il processo di invecchiamento. Ma esso potrà anche essere assaggiato, in quanto alcune bottiglie verranno aperte per una degustazione esclusiva.
Come riporta il Guardian, le bottiglie di vino francese erano a loro volta chiuse all’interno di un cilindro d’acciaio – come visibile nell’immagine sopra -, al fine di evitare evitare rotture. Nessuna delle 12 bottiglie “reduci dallo spazio” verrà aperta prima della fine di febbraio. La degustazione, organizzata da Space Cargo Unlimited – nonché la società che si occupa degli esperimenti – si terrà, come immaginabile, proprio nella città francese di Bordeaux. Tuttavia, il privilegio di assaggiare il vino invecchiato nello spazio a bordo della Dragon spetterà soltanto ad alcuni grandi intenditori d’oltralpe. Seguiranno poi mesi di test chimici.
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Anche le piantine di vite verranno analizzate, per valutare come hanno resistito alle radiazioni e all’ambiente a bassa gravità. Inoltre, nella Dragon erano presenti anche dei topi vivi, per una ricerca volta a studiare la funzione di arterie, vene e strutture linfatiche nell’occhio, oltre ai cambiamenti che avvengono nella retina prima e dopo i voli spaziali.
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