Il fondatore di Telegram Pavel Durov ha annunciato il superamento della soglia del mezzo miliardo di utenti, grazie all’incredibile boom di nuove iscrizioni avvenuto negli ultimi tre giorni: ben 25 milioni. Merito degli “errori” di WhatsApp e Twitter
Continuano in tutto il mondo le discussioni su due grandi fronti: il primo riguarda i nuovi termini di utilizzo di WhatsApp, soprattutto per quanto riguarda la privacy e l’utilizzo dei dati personali; il secondo vede invece nell’occhio del ciclone Twitter, dopo la decisione di sospendere permanentemente l’account personale del presidente uscente degli Stati Uniti Donald Trump, scelta che ha causato al social network un netto crollo in borsa nelle giornate scorse. Il blocco del tycoon, seppur accolto positivamente da molti, ha suscitato alcune critiche – anche da parte di alcuni capi di Stato come Angela Merkel – riguardo l’impossibilità di poter esercitare libertà di parola e di pensiero, problema tornato d’attualità per l’ennesima volta – soprattutto oltreoceano – e acutizzato dalla chiusura del social network Parler.
Questo ciclone ha portato molti utenti a decidere di “cambiare” aria, optando per piattaforme più “libere” e più sicure. Avevamo già parlato di questo qualche giorno fa con Signal, app di messaggistica istantanea che ha visto un clamoroso boom di nuovi iscritti, tanto da riscontrare problemi con l’invio dei codici di verifica a causa dell’elevato numero di richieste. E, dopo qualche giorno, anche Telegram, app con funzionamento simile, si ritrova a fare la conta (in positivo) dei nuovi utenti.
Come ha affermato sul proprio canale il fondatore di Telegram – l’imprenditore russo Pavel Durov – la piattaforma ha registrato oltre mezzo miliardo di utenti attivi mensili nelle prime settimane di gennaio e 25 milioni di nuovi utenti si sono uniti a Telegram soltanto nelle ultime 72 ore, ovvero gli ultimi 3 giorni. Telegram, fin dal suo lancio, avvenuto nel 2013, è sempre stata un’app in crescita tra molti concorrenti: la sua natura open source e ricca di funzionalità l’ha aiutata a raccogliere un numero massiccio di utenti nel corso degli anni; questi recenti “errori” da parte del grande rivale WhatsApp e di Twitter hanno quindi dato un ulteriore impulso.
Durov ha anche condiviso i dati demografici degli utenti che si sono recentemente uniti a Telegram. “Questi nuovi utenti provengono da tutto il mondo: il 38% dall’Asia; il 27% dall’Europa; il 21% dall’America Latina e l’8% da Medio Oriente e Nord Africa“, ha aggiunto nel proprio post. Egli non cita mail l’app rivale, ma spiega che, a suo avviso, “la gente non vuole più scambiare la propria privacy con servizi gratuiti“. Anche se il fondatore aveva già affermato che Telegram era diventato “il più grande rifugio” per quanti cercano una piattaforma di comunicazione privata e sicura, assicurando ai nuovi utenti che il suo team prende questa responsabilità “molto seriamente”.
Va evidenziata una grande caratteristica di Telegram, che la rende una piattaforma diversa da molte altre: come riporta l’AGI, si è sempre rifiutata di collaborare con qualsiasi autorità e di consegnare le chiavi di cifratura dei messaggi. Questo ha portato al suo divieto in diversi paesi, tra cui la stessa Russia, che, tuttavia, ha recentemente annunciato la revoca del divieto.
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Durov, in un post precedente, aveva menzionato i nuovi piani di monetizzazione dell’app per il futuro. Essi includevano la fornitura di funzionalità premium a pagamento per utenti business, mantenendo tutte le funzionalità Telegram esistenti gratuite. L’app prevede inoltre di portare annunci sulla piattaforma, ma solo per grandi gruppi e canali, mantenendo chat private e gruppi privi di pubblicità.
“Ci consentirà di continuare a innovare e di continuare a crescere per i decenni a venire. Saremo in grado di lanciare innumerevoli nuove funzionalità e accogliere milioni di nuovi utenti. Nel farlo, rimarremo indipendenti e resteremo fedeli ai nostri valori, ridefinendo il modo in cui dovrebbe operare un’azienda tecnologica”, ha affermato Durov in un post del 23 dicembre 2020.
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