L’idea di Plenty, una start-up statunitense, di portare la tecnologia e l’intelligenza artificiale all’interno delle serre verticali per aumentare la produttività conquista Google e Amazon
Utilizzare l’intelligenza artificiale nella conduzione delle serre verticali: questa l’idea della start-up californiana Plenty, azienda agricola verticale indoor con sede a San Francisco e fondata da Nate Storey, con l’intenzione di reinventare fattorie e agricoltura. Plenty, per inseguire i suoi obiettivi, ha già conquistato finanziamenti per 400 milioni di dollari da parte di investitori del calibro di Jeff Bezos, fondatore e CEO di Amazon, ed Eric Schmidt, ex amministratore delegato di Google.
Storey afferma che il futuro delle serre è verticale e indoor, perché, in questo modo, il cibo può crescere ovunque nel mondo e tutto l’anno. Ma non solo: a tal fine impiega robot e intelligenza artificiale per migliorare continuamente la qualità della crescita di frutta, verdura ed erbe aromatiche. Plenty utilizzerebbe il 95% in meno di acqua e il 99% in meno di terra. Come riporta l’agenzia Ansa, per realizzare il sogno di una nuova rivoluzione agricola, Storey ha quindi sviluppato delle serre verticali che occupano appena 2 acri (0,8 ettari) ciascuna, che producono quanto una coltura orizzontale estesa su 720 acri (circa 292 ha). Numeri impressionanti, che fanno capire perché colossi come Google e Amazon abbiano deciso di finanziare e sostenere i progetti di Plenty.
Questi metodi e strumenti, in realtà, sono già utilizzati da alcuni agricoltori nelle fattorie orizzontali. Essi stanno utilizzando droni e robot per migliorare la manutenzione delle colture, ed è in aumento anche l’intelligenza artificiale: tuttavia, le fattorie orizzontali sfruttano ancora quantità massicce di acqua e terra.
La fattoria al coperto climatizzata di Plenty è formata da file di piante che crescono verticalmente, “appese al muro”. Il sole è sostituito da luci a LED che “brillano” su di loro; vi sono poi robot che muovono le piante e l’intelligenza artificiale che gestisce tutte le variabili di acqua, temperatura e luce, fattori che ottimizzano continuamente la crescita delle colture. Queste caratteristiche futuristiche assicurano infatti che ogni pianta possa crescere perfettamente per tutto l’anno.
Un ottimo vantaggio dell’agricoltura verticale è il cibo prodotto localmente: la frutta e la verdura non vengono coltivate a migliaia di chilometri di distanza. Ciò significa che molte spese di trasporto vengono abbattute, il che è utile anche per ridurre milioni di tonnellate di emissioni di CO2 all’anno e prezzi maggiorati per i consumatori. È infatti risaputo che la frutta e la verdura importate sono più costose. Le serre verticali, sfruttando l’intelligenza artificiale potrebbero quindi risolvere questo problema, favorendo un panorama più green.
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Storey ha affermato: “Le interruzioni della catena di approvvigionamento derivanti dal COVID-19 e le interruzioni naturali come gli incendi di quest’anno in California dimostrano che la necessità di una fornitura prevedibile e duratura di prodotti può provenire solo dall’agricoltura verticale“. Nelle serre verticali di Plenty sono coltivati prodotti non OGM senza l’uso di erbicidi o pesticidi. Esse riciclano tutta l’acqua utilizzata, catturando anche quella evaporata nell’aria. Inoltre, tutti gli imballaggi sono riciclabili al 100%, in quanto realizzati in plastica riciclata e appositamente progettati per mantenere il cibo fresco più a lungo, al fine di ridurre gli sprechi alimentari.
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