Google, durante il breve terremoto di Milano, ha messo in mostra uno strabiliante utilizzo degli smartphone come mini-sismografi in grado di dare novità in tempo reale.
Tutti i dispositivi mobili che utilizziamo quotidianamente, quali smartphone e tablet, possiedono sensori avanzati in grado di far svolgere al device molteplici funzioni utili. Uno di questi sensori è l’accelerometro, in grado di captare il movimento dello smartphone e farlo reagire di conseguenza. Una funzione sfruttata da questo sensore è ad esempio la rotazione automatica dello schermo, davvero preziosa quando si ha necessità di vedere una schermata a dimensioni maggiori.
Da qualche mese, Google ha previsto l’utilizzo degli smartphone come sismografi, per contribuire in caso di terremoti offrendo uno strumento aggiuntivo, proveniente dalle tasche di tutti noi. Il sismografo di un dispositivo utilizza proprio l’accelerometro, perché è in grado di captare l’oscillazione che inevitabilmente accade durante una scossa.
In occasione della breve scossa registrata a Milano, in molti si saranno accorti di una novità su Google, soprattutto per chi ha svolto una ricerca immediatamente dopo la scossa di terremoto. Vediamo di cosa si tratta.
Cercando tempestivamente “terremoto Milano” o termini simili su Google, infatti, è molto probabile che il motore di ricerca vi abbia restituito un messaggio di questo tipo: “There are reports of shaking in the Milan area. Check back soon for more information from official sources“, sotto alla voce Earthquake Alert.
Ebbene, si tratta del primo caso in Italia in cui si è utilizzato a tutti gli effetti l’Android Earthquake Alerts System, disponibile al momento solo su smartphone Android, in grado di mettere in stretta relazione tutti i dispositivi – accesi in una determinata zona colpita da un sisma – con i server Google, al fine di inviare in tempo reale dati sulla scossa di terremoto.
Il sistema, che può portare un grande aiuto tanto ai sismologi, quanto alle persone coinvolte nel sisma, è stato avviato da Google già ad Agosto e promette di trasformare gli smartphone Android in mini-sismografi in tempo reale. Come descritto nel blog ufficiale dell’azienda, non appena il dispositivo rivela un movimento strano che possa essere riconducibile ad una scossa di terremoto, invia un segnale automatico al server di rilevamento assieme ad una posizione grossolana del luogo in cui è avvenuta.
Ovviamente molti movimenti strani dello smartphone potrebbero essere interpretati come terremoto, e per questo il server di rilevamento combina le informazioni provenienti da molti dispositivi per elaborare l’effettiva segnalazione.
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Come già detto, il terremoto di Milano è stato il primo caso di prova autentica del funzionamento del sistema, che prima di oggi ha visto sperimentazioni su larga scala praticamente soltanto in California, regione sismica per eccellenza.
Sottolineando che l’utente, per poter contribuire al rilevamento del sisma, necessita di uno smartphone con OS pari o superiore ad Android 5.0, restano comunque da vedere i futuri sviluppi del servizio. In futuro infatti Google potrebbe implementare notifiche in tempo reale qualora si verificasse una scossa di terremoto, garantendo ulteriore aiuto a tutti.
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