Il 5G in Italia fa uno step successivo grazie alla Rai, la quale sta sperimentando la sua TV in 5G per portare maggiore qualità al pubblico.
Non è un mistero che il 5G in Italia sia ormai un lavoro ben avviato e, per certi versi, in fase di completamento. Sempre più compagnie telefoniche stanno lavorando sodo per portare la nuova tecnologia di connessione alla propria utenza, e i lavori sembrano essere destinati a compiersi entro la fine del 2021.
L’avvento del 5G porterà grandi novità soprattutto a livello di connettività da mobile. Con la velocità garantita dal 5G, si potrà navigare in modo estremamente più reattivo, e soprattutto vi saranno meno problematiche di congestione della linea grazie a rinnovate antenne di connessione.
Le grandi novità portate dal 5G tuttavia non si limitano all’ambiente degli smartphone e dei tablet, ma anche alla televisione. E’ noto infatti che alcune emittenti TV in passato abbiano sfruttato il broadcasting tramite rete mobile, tecnica che però non ha mai spiccato il volo. Proprio grazie al 5G, tale tecnica di trasmissione dei canali TV sembra essere tornata in auge e a pensarci è stata la Rai.
Il broadcasting 5G di Rai: le parole del responsabile tecnologico
A descrivere il percorso intrapreso dall’emittente TV italiana è Stefano Ciccotti, responsabile tecnologico di Rai, il quale spiegato l’idea alla base, il funzionamento e soprattutto gli obiettivi di tale sperimentazione.
Partiamo proprio da quest’ultimi, ossia gli obiettivi. Tramite il broadcasting 5G, Rai promette di portare canali streaming sempre più veloci, anche in zone remote (come ad esempio le aree rurali), senza interruzioni di visione a causa del sovraccarico di utenza collegata. Ciò avviene ad esempio durante gli eventi sportivi.
La tecnologia che verrà adottata, o per lo meno l’idea alla sua base, è rappresentata dalla collocazione di torri HPHT (High Power High Tower), la cui peculiarità è la copertura di ampie zone che le celle mobili attualmente in utilizzo non riescono a raggiungere.
Non è chiaro se queste torri andranno a sostituire del tutto le attuali celle mobili, o se svolgeranno una funzione di “supporto”: al momento è quest’ultima la tesi più accreditata, in quanto sulle torri HPHT verrebbe scaricato tutto il segnale per evitare i sovraccarichi, e quindi i blocchi o i rallentamenti dello streaming via web.
Il piano dell’azienda: un rinnovamento dei metodi di visione, grazie al 5G in Italia
La sperimentazione di Rai, che va di pari passo con l’avanzare del 5G in Italia, rappresenta in realtà il tentativo di superare uno dei punti fermi dell’azienda: la visione in mobilità, garantita dagli streaming, fruibili da qualsiasi dispositivo come smartphone, tablet o PC, ma anche dalle Smart TV che consentono l’installazione delle app dedicate.
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Sfruttando la tecnologia 5G si dovrebbe riuscire a portare la visione ad un livello superiore. Da un lato vi sarà infatti la TV tradizionale, ma dall’altro prenderà sempre più piede la visione in mobilità tramite i propri dispositivi di utilizzo comune. Una visione moderna: se si riuscirà ad implementare l’utilizzo del 5G, la rivoluzione definitiva sarà dietro l’angolo.