Via Lattea: il nuovo catalogo della missione Gaia (cui hanno partecipato anche scienziati italiani) rappresenta la mappa più precisa mai realizzata finora (mostrando oltre 1,81 miliardi di stelle).
Per tutti gli appassionati dello spazio e della sua struttura, di cosa contiene e dei pianeti e costellazioni che vi ospita, una buona notizia.
Grazie alla missione Gaia, si ha finalmente una mappa precisa e dettagliata, la più precisa mai creata, della Via Lattea.
Giusto in tempo per Natale, in caso qualcuno voglia regalare una stella ad una persona cara, un regalo unico nel suo genere e molto, molto romantico.
Nelle sere d’estate, dove il cielo è terso e senza nuvole, capita di sollevare gli occhi al cielo e vedere un chiarore diffuso, come una lunga striscia di luce nello spazio: è la Via Lattea, la nostra galassia.
La galassia è l’insieme della moltitudine di stelle tenute assieme da una forza primordiale e potentissima chiamata attrazione gravitazionale. Il chiarore che si vede lungo la Via Lattea è quello generato dall’insieme di quelle stelle, che ora sappiamo essere oltre l’1,8 miliardi. Il nostro Sole è una appena dei 300 miliardi di stelle che fanno parte della Via Lattea. E attorno a ciascuna di questi 300 miliardi di stelle, spesso orbitano dei pianeti, proprio come la Terra e gli altri 7 pianeti (anzi, 8, considerando pure il pianeta nano Plutone) che compongono il nostro Sistema Solare.
La Via Lattea ha la forma di spirale barrata (sembra cioè che ci sia una “sbarra” di stelle che ne attraversa il centro) e ruota: il Sole impiega 200 milioni di anni per fare un giro intorno al centro della galassia.
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Il centro della galassia si trova nella stessa direzione della costellazione del Sagittario e in questa regione si osserva una concentrazione di stelle molto superiore a quella di altre parti del cielo. Le zone scure all’interno della Via Lattea sono invece dovute a nubi di pulviscolo che attenuano la luce delle stelle.
Fortunatamente le radioonde attraversano con facilità il pulviscolo e questo ha permesso ai radioastronomi di elaborare una mappa della Via Lattea anche per le zone da cui non proviene luce.
I nuovi dati vanno a sostituire il già ricco catalogo rilasciato dalla stessa Gaia nel 2018, raggiungendo una precisione ancora più elevata , del 30% sulle distanze e del 50% sui moti stellari, e un campione più omogeneo del cielo, grazie a oltre un anno di osservazioni aggiuntive, ricerche e a una forte riduzione degli effetti sistematici.
Questa preziosa banca dati permetterà un’analisi sempre più approfondita dell’Universo, fornendo la materia prima per innumerevoli scoperte nell’indagine del nostro ruolo nel cosmo.
“L’obiettivo della missione Gaia di realizzare la più accurata mappa tridimensionale della nostra galassia è pienamente sostenuto dall’Italia”, spiega Barbara Negri, responsabile Volo Umano e Strumentazione Scientifica di ASI, che ci tiene a precisare “che partecipa molto attivamente al Data Processing and Analysis Consortium (DPAC).
In particolare, l’ASI sta gestendo le attività del Gaia Data Processing Center italiano presso ALTEC, Torino e quelle più scientifiche previste presso l’ASI Space Science Data Center (SSDC), e fornisce anche un importante supporto al team scientifico di INAF. In questo modo potranno essere garantiti al nostro Paese gli importanti ritorni scientifici nel campo dell’Astrofisica”.
Oltre ai quasi 2 miliardi di stelle nel nostro angolo di Universo, il catalogo comprende anche 1.6 milioni di quasar, i cuori di galassie lontane la cui enorme luminosità proviene dall’attività dei buchi neri nei loro centri. Gaia, li scruta dal 2013 per arricchire la banca dati della famosa galassia.
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