Il telescopio Hubble ha documentato l’inconsueta formazione di un pianeta gigante gassoso, che è nove volte più massiccio di Giove. L’esopianeta, chiamato AB Aurigae b, orbita intorno alla sua stella madre ad una distanza 93 volte superiore a quella che separa la Terra dal Sole.
Hubble colpisce ancora: il potente telescopio ha scoperto un esopianeta di nuova formazione. Il gigante gassoso è composto principalmente da idrogeno ed elio, con gas vorticosi che circondano un nucleo solido più piccolo. Si sta formando attraverso quello che gli esperti della NASA chiamano un “processo non convenzionale” e “intenso e violento”, diverso dalla teoria generalmente accettata della formazione planetaria.
La formazione dell’esopianeta è stata documentata dal telescopio Hubble di Nasa e Agenzia spaziale europea (ESA). Infatti, il pianeta è nato con un violento collasso di grandi quantità di gas, invece che con un lento accumulo di materiale intorno al nucleo. Gli studiosi gli hanno attribuito il nome AB Aurigae b e hanno notato che orbita intorno alla sua stella madre a una distanza 93 volte superiore a quella che separa la Terra dal Sole.
Infatti, l’esopianeta orbita attorno alla sua stella a una distanza insolitamente lontana, ovvero 8,6 miliardi di miglia. Di base, si tratta di un gigante gassoso composto principalmente da idrogeno ed elio, con gas vorticosi che circondano un nucleo solido più piccolo. Inoltre, si ritiene che la sua stella abbia circa 2 milioni di anni, età piuttosto giovane se si considerano gli standard stellari.
Si pensi, per fare un confronto, che il nostro sole ha circa 4,5 miliardi di anni. In merito al suo peculiare processo di formazione l’astrofisico Thayne Currie del Subaru Telescope ed Eureka Scientific ha commentato così: “La natura è intelligente: può produrre pianeti in una varietà di modi differenti“.
Osservando il pianeta si nota che è incorporato in un ampio disco di formazione planetaria che circonda la sua stella, situata a 508 anni luce dalla Terra. I ricercatori pensano che la nascita del nuovo pianeta segua un processo diverso rispetto al modello di formazione planetaria standard, noto come accrescimento del nucleo. Infatti, AB Aurigae b si è formato attraverso un meccanismo noto come di “instabilità del disco“.
Infatti, mentre un disco massiccio attorno a una stella si raffredda, la gravità fa sì che il disco si rompa rapidamente in uno o più frammenti di massa planetaria. In realtà, l’esistenza di un processo di formazione alternativo a quello canonico dell’accumulo di materiale intorno al nucleo era già stato ipotizzato da tempo.
In conclusione, i dati raccolti indicano che i pianeti giganti possono formarsi a partire da grandi quantità di gas che collassano per effetto dell’instabilità gravitazionale. Inoltre, gli autori dello studio, sulla base delle osservazioni effettuate, ipotizzano che intorno ad AB Aurigae potrebbero orbitare anche altri pianeti. Si ritiene che ce ne sarebbero due allo stadio embrionale, ancora più distanti di AB Aurigae b.
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