Ci siamo sbagliati tutti per quanto riguarda la distruzione di quello che sembrava essere un Falcon 9. In realtà, delle indiscrezioni suggeriscono che sia un Lunga Marcia 3C.
Un astronomo, pochi giorni fa, aveva confermato il fatto che il Falcon 9 avrebbe colpito sicuramente la Luna nei primi giorni di marzo, ma il lancio in questione è proprio quello che aveva messo in orbita la missione DSCOVR, acronimo di Deep Space Climate Observatory, l’11 febbraio 2015, tuttavia c’è stato un cambiamento radicale in queste ore.
Infatti, con una analisi migliore grazie ai dati disponibili dai servizi di tracciamento, si è scoperto che non si trattava del secondo stadio del razzo di SpaceX, quanto più quanto al booster impiegato per la missione Chang’e-5 Test 1. Ma che cosa è emerso dal rapporto che parla propriamente di questo fatto?
A modificare le informazioni è stato Jon Giorgini che ha voluto scrivere a Bill Gray sottolineando come fosse impossibile che il secondo stadio della missione DSCOVR fosse in grado di raggiungere quella traiettoia, al che l’uomo ha ricominciato a ricostruire la storia degli oggetti coinvolti per individuare eventuali errori di assegnazione.
E a quanto pare è proprio così: quando hanno avuto inizio i rilevamenti era stato preso di mira un asteroide, identificato per qualche motivo come di origine umana. Avendo una destinazione molto simile a quella del booster del Falcon 9, si pensava che si trattasse esattamente di quello, ma le nuove analisi hanno svelato che fosse semplicemente un errore di localizzazione.
Comunque sia, una volta che i dati sono stati rivisti hanno riscontrato alcune anomalie non collegabili al secondo stadio della missione DSCOVR, dunque non si spiegava come mai ci fossero delle traiettorie legate tra loro e che avessero come meta principale la stessa, dunque era chiaro che ci fosse qualcosa che avesse fatto cambiare la loro destinazione.
La nuova revisione, però, ha portato a delle conclusioni interessanti: dal momento che la Luna è il checkpoint principale, ciò significa che in origine i detriti dovevano arrivare lì, o per lo meno avvicinarsi al satellite. Da questo hanno tirato fuori la missione Chang’e-5 T1 del 23 ottobre 2014, in cui si pensava che il booster del razzo non fosse mai stato avvisato fino ad adesso.
Ma dobbiamo cambiare idea dal momento che lo hanno appena trovato, difatti si tratta di un Lunga Marcia 3C cinese e non di un Falcon 9 di SpaceX. Effettivamente non sanno come sia possibile una situazione del genere, ma ora affermano che tutto abbia in senso e che i dati siano compatibili tra loro.
Comunque, l’impatto con la Luna è previsto per il 4 marzo 2022 alle 13:25. Scott Tilley, un radioastronomo, ha affermato che l’oggetto potrebbe avere un trasmettitore che funziona a energia solare ancora attivo, ma non è nulla di preoccupante. Infine Jonathan McDowell, un altro astronomo, pensa che i problemi di identificazione potrebbero essere risolti facilmente grazie ad maggiore capacità di tracciamento degli oggetti orbitanti sia naturali che umani.
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