Premia chi fa scelte consapevoli, il nuovo bonus mobilità è un interessante strumento a supporto del reddito
Dopo l’approvazione dell’ultima legge di bilancio che ha ripristinato l’ormai noto strumento del bonus dedicato alla micro-viabilità ecco che si vanno a definire anche le specifiche che si permetteranno di accedere a questo sostegno. Il Bonus mobilità è rivolto specificatamente a tutti quei cittadini che hanno attuato una sostanziale modifica delle loro abitudini legate alla viabilità. Soprattutto per quanto riguarda il contesto urbano.
E’ stato proprio il provvedimento firmato da Ernesto Maria Ruffini, Direttore dell’Agenzia delle Entrate, a definire termini e condizioni per accedere a questa agevolazione inserita nel Decreto Rilancio (art. 44 comma 1-septies del DL n. 34/2020). In che consiste dunque il bonus? Questo viene quantificato a seconda delle specifiche in un credito di imposta il cui valore massimo potrà essere di 750€.
Non ci resta che approfondire le modalità d’accesso allo strumento e comprendere meglio il target a cui è destinato. Con la firma di Ruffini infatti sono definite non solo le tempistiche ma anche le modalità della richiesta. La domanda andrà trasmessa all’ADE tramite il profilo del cittadino che si è già registrato sul portale. Oppure in alternativa tramite i canali digitali abituali dell’Agenzia.
Il bonus mobilità è rivolto a tutti quei cittadini che del periodo di riferimento identificato in una finestra temporale che va dal 1° agosto 2020 al 31 dicembre 2020, hanno effettuato un acquisto nell’ambito della mobilità sostenibile. Parliamo quindi di bicilette, piuttosto che monopattini elettrici o e-bike. Rientrano nei pre-requisiti anche gli abbonamenti al trasporto pubblico. Nonché tutti i servizi di mobilità elettrica in condivisione, anche in modalità sharing.
Avremo la possibilità di inviare tutto a partire dal 13 aprile e fino al 13 maggio 2022. Il sistema andrà ad incrociare i dati del cittadino, nel limite di 10 giorni dalla scadenza del termine di presentazione della domanda, elaborando la richiesta e commisurando il valore del bonus. Il tesoretto dell’operazione è consistente, e ammonta ad un totale di 5 milioni€. Infine agli aventi diritto verrà quindi commisurato uno sconto sulle tasse, somministrato tramite credito di imposta. Questo sarà ottenuto tramite l’ordinaria dichiarazione dei redditi.
Un interessante strumento dunque con il quale lo stato tenta di incentivare un cambiamento negli abitudini degli italiani. La leva dovrebbe quindi servire a sviluppare una rete di micro-viabilità urbana molto simile a quella già sperimentata in altri contesti europei dove il concetto di mezzo di trasporto ha una notevole varietà di sfaccettature, e in ambito cittadino il possesso di un auto di proprietà diventa un plus e non un bene di prima necessità. Basterà un bonus ad innescare una rivoluzione?
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