È stata lanciata una applicazione fenomenale per computer da Google, la quale non è altro che una replica della piattaforma originale presente su smartphone. Vediamo, quindi, come funziona e quando sarà disponibile.
Google è solita lanciare applicazioni interessanti e che hanno a che fare con il mondo della tecnologia, come anche prodotti molto convenienti d’altro canto. Tuttavia, questa tipologia di dispositivo potrebbe fare al caso nostro per il semplice fatto che possa essere utile a tutti noi.
Infatti, parliamo del beta testing di Google Play Games su PC, seppur riguardi soltanto alcune aree geografiche, non a caso l’Italia è momentaneamente esclusa. Comunque sia, questo nuovo sistema dovrebbe essere disponibile entro quest’anno, e pare che consentirà agli utenti con Windows 10 e 11 di giocare ad alcuni dei giochi per Android. Ma in che modo?
Questo annuncio, che era già stato fatto a dicembre oltretutto, aveva sorpreso un po’ tutti per il semplice fatto che Google non avesse dovuto usare nessun tipo di tecnologia – a differenza di Microsoft – per poter implementare Google Play Store direttamente come applicazione per computer. Da qui, dunque, possiamo capire tranquillamente che siano stati fatti alcuni passi da gigante e che non dovremmo assolutamente sottovalutare.
Comunque sia, non dobbiamo nascondere i pro e i contro che può offrire questa funzionalità. WSA, acronimo di Windows Subsystem for Android, funzionerà soltanto su Android 11 – grazie principalmente ad una partnership fra Microsoft e Amazon Appstore -, mentre per quanto riguarda Google Play Games per PC, quest’ultima è stata pensata soltanto per i giochi e per nessun altro tipo di applicazione.
Comunque, il beta testing è stato inviato soltanto in tre paesi differenti, ossia Hong Kong, Taiwan e la Corea del Sud. Cosa potranno fare gli utenti? Registrarsi su un sito dedicato dove avranno la possibilità di provare su PC Windows dei giochi Android compatibili. I requisiti minimi non sono così tanto alti dato che sia necessario, almeno, un sistema operativo Windows 10 2004, un SSD, una “GPU da gioco“, una CPU con 8 core logici, 8 GB di RAM, 20 GB di spazio libero e un account admin per attivare la virtualizzazione via hardware.
In seguito, quando gli utenti si saranno registrati con successo, verranno inseriti in una lista d’attesa in nodo tale da poter ricevere successivamente i dovuti inviti per entrare a far parte del gruppo di beta testing. Così facendo, dunque, il programma potrà essere messo alla prova da più persone in contemporanea, con la possibilità di scoprire maggiori errori grazie alla supervisione di diversi giocatori. Infine, tenete a mente che prima o poi anche noi, in Italia, potremo far parte di questo progetto, quindi non ci resta altro che aspettare il momento in cui verrà deciso che anche il nostro paese avrà accesso al nuovo servizio.
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