Si è completata l’ultima delle fasi cruciali della messa in orbita del telescopio spaziale Jabes Webb: le due ali di 6,5 metri di diametro sono state perfettamente allineate. Questo incredibile strumento è il risultato della collaborazione tra Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Canadese (Csa). Presto rivoluzionerà le nostre conoscenze in ambito astronomico.
Il telescopio James Webb, lanciato in orbita il giorno di Natale del 2021, tra il 7 e l’8 gennaio 2022 ha completato l’apertura del suo specchio primario, rivestito in oro, da 6,4 metri di diametro. L’operazione di dispiegamento del telescopio è stata molto complessa, ma è grazie a questa che saranno possibili le sue future attività scientifiche.
Come funziona l’apertura del telescopio
Lo specchio del telescopio, suddiviso in tre parti, era dentro la carena del razzo Ariane 5, che lo ha lanciato nello spazio. Le prime parti del telescopio a dispiegarsi sono state le antenne, la torretta dove è fissato lo specchio primario, lo specchio secondario e i teli protettivi che proteggono lo strumento dal calore del Sole.
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Dopo aver dispiegato tutti questi strumenti, la fase più critica è stata proprio quella dell’apertura dello specchio primario. Infatti, il lavoro ha richiesto ben due giorni. Lo stesso Direttore Generale dell’Esa, Josef Aschbacher, ha dichiarato che: “Il successo del dispiegamento del telescopio Webb è stato un capolavoro di ingegneria, complesso ed impressionante”.
Tutte le operazioni sono state controllate da terra dal Mission Operations Center presso lo Space Telescope Science Institute di Baltimora e hanno seguito esattamente i protocolli programmati. Infatti, nulla ha richiesto interventi particolari o diversi da quelli pianificati. Dopo l’apertura di tutte le sue componenti, il telescopio ha iniziato ad allineare i suoi 18 segmenti a forma di esagono, che compongono lo specchio primario, al fine di allineare la sua ottica.
Gli obiettivi futuri del telescopio
Ma quali saranno i prossimi obiettivi di questo incredibile strumento e del suo gruppo di lavoro? Gli scienziati comanderanno i 126 attuatori, piccoli motori sul retro degli specchi segmentati, al fine di posizionarli al meglio e completare il processo di allineamento che necessiterà di alcuni mesi. L’arrivo delle prime immagini è previsto per l’estate del 2022.
Intanto, il telescopio eseguirà nei prossimi giorni una terza correzione di rotta che lo posizionerà in orbita attorno al secondo punto di Lagrange, noto come L2, a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra. Questo punto consisterà nella posizione finale di Webb, dove sarà protetto dal calore del Sole grazie ai teli protettivi montati sul telescopio.
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Il successo della missione è evidente e ci sono grandi aspettative per il futuro. In un comunicato dell’amministrazione della Nasa, Bill Nelson, ha dichiarato che: “Anche se il viaggio non è ancora completo, mi unisco al team Webb per respirare un po’ più facilmente e immaginare le scoperte future destinate a ispirare il mondo”.