Il braccio di ferro fra alcuni colossi delle telefonia made in USA e il governo stelle e strisce sarebbe sfociato in una tregua. La conferma arriva da un comunicato ufficiale congiunto da parte di AT&T (una compagnia texana la cui rete di telecomunicazione copre 127 nazioni nel mondo) e Verizon, altro big fornitore statunitense di banda larga e di telecomunicazioni, quelli che hanno preso Yahoo, tanto per intenderci.
“Abbiamo acconsentito a un ulteriore rinvio di due settimane”. John Stankey, Chief Executive Officer di AT&T, e Hans Vestberg, Chairman and Chief Executive Officer di Verizon Communications, ufficializzano in una lettera l’accordo volontario di ritardare l’implementazione iniziale del 5G di due settimane e di adottare successivamente alcune mitigazioni aggiuntive, per fugare i dubbi riguardanti una quinta generazione di telefonia mobile che potrebbe creare interferenze sulle strumentazioni a bordo degli aerei.
Le richieste del ministro dei trasporti statunitensi, Pete Buttigieg, e il capo della Federal Aviation Administration, Steve Dickson, è stato dunque accolto. Ma è una sorta di tregua, come si evince sempre dal comunicato congiunto.
AT&T e Verizon dicono sì, a tempo determinato: due settimane di proroga
“Queste due settimane rappresentano ulteriore tempo e spazio per ridurre gli impatti dei voli commerciali – si legge – non vediamo l’ora di lavorare con voi, in quanto sicurezza aerea e il 5G possono coesistere. Siamo fiduciosi che ulteriori collaborazioni e valutazioni tecniche allevieranno qualsiasi problema“.
Il mese scorso, la FAA ha pubblicato nuove direttive di aeronavigabilità (AD) che vietano alcuni tipi di procedure avanzate di atterraggio ad ala fissa e rotante, che si basano sull’uso di dati radar altimetrici. Le direttive, che sarebbero entrate in vigore il 5 gennaio, potrebbero essere soggette a modifiche, in base ai risultati della collaborazione tra le due parti durante il nuovo periodo, esteso fino al 19 gennaio.
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AT&T e Verizon, in pratica, accettano anche di aderire alla gestione delle loro reti in un modo che si ridurranno i potenziali problemi dell’altimetro radar degli aerei vicino aeroporti. Ma per le due aziende statunitensi si tratta solo un rinvio, a tempo determinato. Già, c’è una lettera che documenta alcuni dei termini inclusi nel nuovo accordo stabilito tra l’industria aeronautica e le due società. Tra le richieste delineate dalla FAA nell’accordo figura l’impegno di AT&T e Verizon a continuare a lavorare per stabilire diverse misure di mitigazione a lungo termine, che affrontino potenziali problemi di interferenza posti dalle stazioni C-Band 5G, situate vicino agli aeroporti. Ma l’accordo c’è.
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“Oltre alle decine di miliardi di dollari che abbiamo pagato al governo degli Stati Uniti per lo spettro e ai miliardi di dollari aggiuntivi che abbiamo pagato alle società satellitari per consentire la disponibilità dello spettro nel dicembre 2021 – puntualizzano gli amministratori delegati di AT&T e Verizon – abbiamo pagato miliardi di dollari in più per acquistare le attrezzature necessarie e affittare lo spazio sulle torri. Migliaia di nostri dipendenti hanno lavorato senza sosta per mesi per preparare le nostre reti a utilizzare questo spettro”. Insomma, per ora è tregua. Ma dal 19 gennaio AT&T e Verizon torneranno alla carica.