Estensione della ISS: secondo l’America, opzione papabile

Un nuovo progetto attende la Stazione Spaziale Internazionale che, nonostante gli anni, ha ancora delle carte da giocare

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Il futuro della Stazione Spaziale Internazionale sembra essere dei più positivi, grazie ad un nuovo progetto partito dalla NASA che coinvolge i partner delle Agenzie Spaziali partecipanti – MeteoWeek.com

L’ISS potrebbe essere destinata a nuove missioni scientifiche che ne allungheranno la durata. La stazione orbitante lanciata il 20 novembre del 1998, sembra non smetta di destare interesse. Sono passati più di vent’anni e dal 2000 ad oggi ha potuto ospitare una grande varietà di equipaggi provenienti da contesti molto diversi tra loro. Ora invece si torna a parlare di nuovi programmi per gli anni a venire. E ad accedere le luci sul palcoscenico riguardate gli scenari futuri sono proprio i vertici della NASA.

Che l’obiettivo sia quello di non abbandonare la struttura ma procedere ad un’importante rivalutazione della stessa è un dato abbastanza certo. Come sarà possibile effettuare questa importante transizione non è ancora definito.

Tuttavia è grazie all’amministrazione Biden-Harris che si è trovato un accordo per prolungare i termini di attività della stazione. Come da mandato infatti si attendeva la dismissione, fissata al 2024. Ma le carte in tavola potrebbero essere presto cambiate.

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Se gli Stati Uniti, in accordo con la NASA decideranno di puntare tutto su una nuova data di termine, anche le agenzie spaziali coinvolte nel progetto dovranno tenere in considerazione questa clamorosa proposta.

La nuova deadline della Stazione Spaziale Internazionale potrebbe essere spostata al 2030

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Nel futuro della struttura ci saranno partner commerciali privati che modificheranno la destinazione d’uso, rendendola accessibile a scopi molto diversi da quelli scientifici – MeteoWeek.com

La proposta, elaborata dal governo americano e dall’agenzia spaziale del paese, è stata condivisa con il pool internazionale. L’ESA, attraverso le dichiarazione del direttore Josef Aschbacher, ha fatto sapere che sottoporrà la questione ai paesi della Comunità Europea. E difficilmente ci sarà una fumata nera.

Diversa è la posizione della Russia. Si tratta di un passaggio controverso. Il direttore di Roscosmos Dmitry Rogozin, aveva già espresso forti perplessità sulla possibilità che i moduli russi potessero arrivare ancora funzionanti alla data di scadenza fissata al 2025. Sarebbe molto interessante comprendere meglio come il governo di Mosca intenda procedere. Al centro del tavolo delle trattative ci sarebbero i rapporti tra le due superpotenze, oltra ad una certa volontà di sganciarsi dal progetto internazionale per proseguire in maniera autonoma, ripercorrendo una strada già praticata dalla Cina.

Tuttavia è fondamentale che le agenzie spaziali coinvolte, ovvero la NASA, l’ESA, la giapponese JAXA, la canadese CSA e la russa Roscosmos lavorino in maniera sinergia per portare avanti una missione che più che scientifica pare essere soprattutto un esempio di collaborazione pacifica e proficua tra paesi.

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La ricerca della quadra sarà fondamentale per determinare tempistiche e modalità secondo le quali l’ISS smetterà di rappresentare un laboratorio di ricerca per diventare lo spazioporto commerciale.