Amara sorpresa per i possessori di PostPay Evolution che si vedranno costretti ad essere assoggettati ad una vera e propria tassazione aggiuntiva legata alle operazioni relative a questo servizio
Il contesto della pandemia mondiale legata al Covid ci ha reso tutti più digital. Siamo diventati esperti di carte e conti, ma sopratutto si è decisamente sdoganato il concetto di acquisti online. Visti i rischi della rete, uno degli strumenti più condivisi per questo tipo di operazioni sono risultate essere le carte di debito ricaricabili, spesso dagli usi e servizi delle più disparate tipologie.
Ma la regina di queste resta senza dubbio la Post Pay Evolution, ovvero la soluzione smart sorella maggiore della classica e gialla Postepay, in versione pro, firmata Poste Italiane.
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Parliamo quindi di un tipo di carta nazional popolare che in termini di riconoscibilità e diffusione è trasversale e non teme la concorrenza. Uno dei vantaggi di questo tipo di soluzione, e chi la possiede lo sa bene, è la convenienza. Un piccolo contributo annuale infatti ci mette al sicuro da aggiunte ed esborsi successivi, ed quasi tutte le operazioni non richiedono un sovrapprezzo. Purtroppo però, come le migliori storie d’amore, anche quella con la Postepay Evolution, e ora giunta ad un bivio. La sua formula infatti sarà soggetta ad una importante riparametrazione, che potrebbe portare molti clienti a rivalutare le proprie scelte.
La rivoluzione della Postepay e ed i nuovi paletti che ne modificheranno l’attuale utilizzo
Dal 13 dicembre infatti, data di entrata in vigore della nuova scheda dei termini e condizioni, le regole per i possessori di questo supporto cambiano. Cresce il costo del canone annuale così come i servizi accessori.
Vediamo in dettaglio lo specchietto riepilogativo degli aumenti in corso:
- il canone annuo sale a 12 € contro i 10€ precedenti. Tutti i clienti saranno soggetti a questo rincaro, anche se la loro attivazione è antecedente al 1° gennaio 2019
- l’attivazione della carta Evolution consisterà nel sostenere una spesa iniziale di 5 euro per l’emissione, e successivamente sarà necessario effettuare una prima ricarica di 15€
Nulla cambia in merito alle modalità di prelievo che rimangono gratuite per gli ATM di Poste Italiane, mentre ricevono un sovrapprezzo di 2€ se effettuati dagli sportelli di altri circuiti. Volendo quantificare il pacchetto maggiorativo, la cui voce maggiore rimane il canone, si stima che l’aumento sia di circa il 20% rispetto alle tariffe precedentemente applicate.
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In sostanza siamo di fronte all’ennesima batosta sulle tasche dei cittadini, già scandita dagli aumenti di luce e gas, con all’orizzonte lo spauracchio di una tassazione aggiuntiva a carico della RAI sui dispositivi mobili come smartphone e tablet. Una situazione davvero poco gradevole che non accenna a miglioramenti. Comprensibile ritoccare le spese di un servizio così importante come questo, ma probabilmente la scelta della congiunzione economica non pare essere delle migliori.