La fotocamera più grande mai creata per “catturare” le stelle

E’ arrivata la macchina fotografica più grande del mondo ed ha ben 189 sensori CCD fondamentali per funzionare a -100° C. Questo macchinario così innovativo e futuribile catturerà foto da 3,2 gigapixel e sarà installato in Cile, presso l’osservatorio Rubin, producendo 20 terabyte di dati grezzi per notte.

Arriva la telecamera spaziale più grande al mondo (Adobe Stock)
Arriva la telecamera spaziale più grande al mondo (Adobe Stock)

Le fotografie che la nuova macchina fotografica gigante farà, serviranno per catturare vaste regioni dello Spazio direttamente dalla Terra, e aiutare anche ad avere degli allerta sui cambiamenti del cielo quasi in tempo reale.

Il nome della macchina fotografica da -100° C (questa è la temperatura che le serve per funzionare) è LSST (The Legacy Survey of Space and Time), ed in questo momento è conservata presso lo SLAC National Accelerator Laboratory di Menlo Park, in California. I test sono iniziati da poco, e quando saranno terminati sarà inviata in Cile per essere installata dietro a un telescopio a tre specchi, con il primario che avrà oltre 8 metri di diametro.

Quasi tre tonnellate di macchinario per catturare le stelle del firmamento

Spazio (Adobe Stock)
Spazio (Adobe Stock)

La macchina fotografica gigante ha un diametro di circa 1,65 metri, l’altezza di un uomo medio, ed è lunga 3 metri. Il peso è di circa 3 tonnellate, ed è progettata per offrire un campo visivo pari a 3,5 gradi. Nella sua parte anteriore è composta da tre lenti e sei filtri ottici, che possono essere utilizzati a seconda della banda da fotografare, mentre nella parte posteriore è alloggiato il sensore, cosiddetto piano focale.

In realtà stiamo parlando di un gruppo di 189 sensori CCD da quasi 17 MegaPixel, che potrebbero essere considerati come dei singoli sensori raggruppati insieme per ottenere una risoluzione complessiva di 3,2 gigapixel.

Sensori che per poter funzionare tutti insieme devono essere raffreddati a vuoto fino ad arrivare a una temperatura di -100° C, che viene raggiunta tra le 12 e le 18 ore attraverso degli scambiatori di calore.

I test saranno effettuati per ottimizzare le prestazioni del piano focale, e poi saranno effettuati quelli per la verifica delle condizioni operativa quasi definitive. Ci vorranno almeno 6 settimane prima che tutti questi test finiscano, settimane in cui saranno scattate molte immagini per poter verificare fattori come la diffusione, il rumore in lettura, i pixel, il cross-talk e la non linearità.

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E’ solo nel 2022 che l’osservatorio cileno riceverà la macchina fotografica, e la metterà in funzione solamente nel 2023. Per i successivi 10 anni, il macchinario osserverà il cielo dell’emisfero meridionale ogni tre giorni, fornendo un panorama completo di quella regione una volta alla settimana.

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Alla fine dei controlli, verrà prodotto un catalogo della dimensione di 20 petabyte.

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