E’ stato sottoscritto dal Presidente degli Stati Uniti il Secure Equipment Act che, di fatto, chiude i giochi dei rapporti commerciali della società cinese sul suolo statunitense
A chiudere l’iter legislativo che ha portato all’entrata in vigore della nuova Secure Equipment Act è stata la firma del Presidente Joe Biden. La normativa è solo l’ultima di una serie di dure posizioni prese dal governo americano in materia di scambi commerciali tra il paese e la Cina.
La vicenda inoltre rientra in un lungo percorso. Questo vede gli Stati Uniti agire tramite la revoca al mercato sul suolo americano nei confronti di alcune aziende cinesi, colpevoli di rappresentare, secondo il punto di vista americano, un potenziale problema alla sicurezza nazionale.
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Il Secure Equipment Act rappresenta quindi un punto stabilito sullo scacchiere dei rapporti intenzionali tra gli stati. Dove, nella partita tra le super potenze, sembrano non voler retrocedere dalle rispettive posizioni. Con l’entrata in vigore di questa legge infine, ad alcune aziende inserite nella black list, non sarà più concesso richiedere nuove licenze.
La Federal Communications Commission sarà finalmente legittimata al rimandare al mittente le richieste ricevute. L’ente d’altronde aveva già da tempo adottato una politica di rigidità nei confronti di società cinesi indicate come pericolose per la sicurezza nazionale. Ed adesso è proprio il governo a fare da scudo. Avvalorando ulteriormente le sue posizioni.
Era stato proprio il commissario della Federal Communications Commission, il senatore Brendan Carr ha sollecitare il Senato. Egli ha sottolineato la gravosa assenza di una regolamentazione a livello nazionale. In passato infatti era stato possibile aggirare i veti grazie alla richiesta di erogazione di licenze che non richiedessero fondi federali. In sostante le società, essendo indipendenti dagli incentivi governativi, erano legittimate ad un corposo spazio di manovra.
Tra le aziende che verranno colpite più duramente dal veto abbiamo dunque le note Huawei e ZTE, l’Hytera Communications Corp, la Hangzhou Hikvision Digital Technology Co ed infine Zhejiang Dahua Technology Co.
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Dunque questo ennesimo colpo di scena non fa che rendere la situazione tra il governo di Pechino e quello di Washington ancora più tesa. Sul tavolo delle trattative al momento non ci sarebbe solo la stretta economica, ma argomenti di più ampio respiro. Biden infatti, a colloquio con il leader cinese Xi Jinping, secondo quanto riferito da Reuters, dovrebbe aprire un tavolo di trattative che includano tensioni su commercio, diritti umani e attività militari.
Sarà necessario quindi attendere l’esito del dialogo, che necessita di un punto di vista comune alle parti, per vedere la luce in fondo al tunnel. Anche se, al momento, la risoluzione diplomatica del contenzioso sembra essere molto complessa e lontana.
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