L’uomo ha urgente bisogno di trovare un altro pianeta abitabile. Servirà un nuovo grande telescopio per individuarlo, ma sarà pronto solo nel 2040.
Trovare nuovi pianeti abitabili
Abbiamo fatto tanto, ma ora viene il bello
Finora abbiamo raggiunto con successo i seguenti 3 obiettivi:
- Scoperte le onde gravitazionali
- Osservazione di esopianeti e di un buco nero
- Rilevazione di elementi pesanti creati dalla collisione di due stelle di neutroni
La prossima casella da spuntare ora è la ricerca di un nuovo mondo abitabile. Si parte dai 400 esopianeti fuori dal Sistema Solare, ma ancora parte della Via Lattea. Di questi sappiamo poco e soprattutto non sappiamo se possono consentire o meno la vita.
Inoltre, al momento, il problema nell’osservazione degli esopianeti è che non emettono luce propria, ma bisogna aspettare passino davanti a una stella, e quindi risulta molto complicato studiarli.
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Gli strumenti essenziali
Per trovare nuovi pianeti abitabili, dobbiamo esplorare la galassia e per fare ciò servono missioni spaziali. Sulla Terra invece serve un nuovo grande telescopio: uno strumento ad alto contrasto che può osservare nell’infrarosso, nell’ottico e nell’ultravioletto in grado di scovare anche i pianeti più nascosti.
Per intenderci, un telescopio spaziale simile a Hubble, ma che necessita ancora di 20 anni prima di essere ultimato. Si pensa che, una volta realizzato, potrà aiutare nella ricerca di forme di vita su circa 25 esopianeti potenzialmente abitabili. Il costo stimato per questa missione è di 11 miliardi di dollari.
Da non dimenticare anche l’osservazione, sia da Terra che dallo spazio che rimangono fondamentali per progredire. Inoltre gli scienziati dovranno approfondire lo studio delle onde gravitazionali per comprendere meglio l’origine e la formazione delle galassie, dei buchi neri e delle stelle di neutroni.
Insomma, tutto ciò che è stato dopo il Big bang.
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Parola agli autori del sondaggio
“Scoprire qualche tipo di vita in un altro pianeta cambierà completamente il nostro posto nell’universo: la Terra sarà collocata in una comunità di mondi. I prossimi decenni porranno l’umanità su un percorso per determinare se siamo soli”.
Keivan Stassun, professore di fisica e astronomia alla Vanderbilt e uno dei membri del comitato ha detto. “Vogliamo scoprire nuove Terre. Vogliamo scoprire mondi abitabili. Questa è una priorità scientifica specifica”.
Uno sguardo anche ai pianeti superabitabili
Un pianeta superabitabile è un esopianeta che potrebbe essere più adatto della Terra per l’origine e l’evoluzione della vita. Il concetto è stato introdotto nel 2014 dagli astrofisici René Heller e John Armstrong, che hanno criticato l’approccio antropocentrico nella ricerca di pianeti abitabili, suggerendo che la Terra o un analogo terrestre non rappresenti l’abitabilità planetaria ottimale per supportare la massima biodiversità. In pratica si definisce superabitabile un pianeta terrestre o una esoluna che potrebbe supportare una flora e fauna più variegata di quella presente sulla Terra.