Identificati nuovi pianeti dove cercare la vita: sono gli Hycean Planets

Le investigazioni sulla vita nell’universo si stanno concentrando in maniera più specifica sulla ricerca di pianeti esterni al sistema solare

vita nell'universo
La Terra è la le sue bioforme sono le uniche nel nostro sistema solare? – Meteoweek.com

Per comprendere il significato profondo delle ricerche spaziali è fondamentale avere la mente ben aperta e la capacità di andare sempre oltre.
Le missioni e le sonde inviate de orbita, si pongono l’obiettivo, di comprendere attraverso l’analisi dei dati raccolti con l’avanzamenti nel campo della ricerca di conoscenza e sapere.

E tutte sono legate da un elemento che le accomuna, ovvero, scoprire se siamo soli nell’universo e se non lo siamo, e anche quali siano le forme di vita a farci compagnia.

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Le informazioni acquisite fino ad oggi sul nostro sistema solare ci lasciano credere che, almeno nei limitati confini che vanno da Sole al sistema esterno, siamo soli. Per questa ragione lo spettro dell’indagine si è diversificato e ora è orientato verso gli esopianeti.

Gli Hycean planert devono il loro nome così particolare alla crasi di due parole inglesi “hydrogen” é “ocean”  e sono stati individuati grazie alle ricerche di  alcuni analisti coordinati dal professore in inglese Nikku Madhusudan dell’Università dì Cambridge.

Lo studio è mirato all’individuazione di mondi potenzialmente adatti alla vita, che siano caratterizzati da temperature calde, fino a 200 gradi centigradi, la presenza di grandi oceani, e una atmosfera la cui composizione sia ricca di idrogeno.

Comprendiamo quindi che i parametri presi in considerazione sono molto simili a quelli che determinano le condizioni di vita sulla Terra é che e questi mondi aprono nuove piste e nuove prospettive.

Lo studio condotto sui Hycean planet ci racconta di nuovi mondi potenzialmente abitabili

Dei pianeti esterni al sistema solare potrebbero accogliere la vita biologica – Meteoweek.com

Lo studio è pubblicato  su Astrophysical Journal, la rivista scientifica storica, se si pensa che la sua fondazione risale al 1895, ed è specializzata in astronomia e astrofisica.

I dati presentati sono incoraggianti, considerando che il numero di pianeti individuati non sarebbe modesto. Parliamo dell’ordine di circa 4000 unità.

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Tra le caratteristiche individuate per questo corpi celesti rimaniamo impressionati dalle dimensioni. Se paragonati alla Terra il loro raggio è pari a 2,6 volte quello terrestre e la massa invece potrebbe arrivare addirittura a 10 volte.

Ad accompagnare lo studio arriverà a breve in supporto il telescopio WEBB (JWST), un dispositivo super performate, erede del vetusto ma longevo HUBBLE. L’apparecchio che promette di cambiare completamente la nostra percezione e conoscenza del cosmo, verrà lanciato in orbita dal centro di lancio di Kourou, nella Guyana francese

La partenza prevista per il 31 ottobre 2021, per mezzo del razzo Ariane 5, sarà il primo step della missione che lo attende, poiché l’invio effettivo delle prime immagini catturate dai suoi obiettivi sarà non prima del 2022.

I fisici astronomici attendo quindi con trepidazione l’inserimento nella partita di questo preziosissimo alleato che detterà le nuove regole in campo intergalattico.

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