Oggi vi faccio fare un piccolo viaggio e scoprirete Virgo, il laboratorio dove “si ascoltano” i buchi neri.
C’è una parte d’Italia che studia per scoprire le origini del tutto
E’ un lavoro molto interessante, affascinante e tutto Made in Italy quello che viene fatto nell’European Gravitational Observatory di Cascina in provincia di Pisa che ospita Virgo, l’interferometro in grado di rilevare le onde gravitazionali previste da Albert Einstein e prodotte dallo scontro di buchi neri e stelle di neutroni.
Qui si conducono esperimenti che un giorno potrebbero raccontarci come è nato davvero l’Universo.
Dall’esterno sembrano dei banali tubi di color turchese posti all’altezza di Cascina, lungo a piana dell’Arno tra Pisa e Livorno. E invece sono i protagonisti di una delle più grandi rivoluzioni dell’astronomia e dell’indagine scientifica.
In questi tubi non scorre acqua o gas, ma fasci Laser che rimbalzando avanti e indietro tra dei sofisticati specchi sospesi, si incontrano al punto di convergenza dei due tunnel per produrre un segnale invisibile all’occhio umano.
Questo segnale è fondamentale perché ci può raccontare come sono avvenuti gli scontri nel nostro cosmo milioni di anni fa.
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Ma cos’è Virgo per la precisione?
I due tubi sono parte integrante di Virgo, uno dei più grandi interferometri esistenti al mondo, che insieme ai due impianti del progetto LIGO situati in prossimità delle due coste degli Stati Uniti e l’osservatorio KAGRA in via di completamento in Giappone, rappresentano alcune delle punte più alte dell’ingegno umano.
Virgo è la rete di rilevatori in grado di “ascoltare” i tremiti dello spaziotempo stesso, le onde gravitazionali previste da quella che è una delle teorie scientifiche di maggiore successo della storia dell’umanità, la Relatività Generale di Albert Einstein.
Virgo e LIGO. Uniti per amore della Scienza
Il portavoce di Virgo Giovanni Losurdo, ha spiegato come nella Scienza non ci sia spazio per la competizione, ma sono le collaborazioni a far progredire l’essere umano:
“Virgo e LIGO erano progetti diversi nati da comunità scientifiche diverse che usavano tecnologie in parte comuni e in parte distinte ed entrambi correvano per essere tra i primi a rilevare le onde gravitazionali. La cosa non comune in campo scientifico che è successa è che ad un certo punto gruppi in competizione si rendessero conto di poter fare una Scienza migliore mettendosi insieme e decisero di farlo”.
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Come funziona Virgo?
In pratica un laser a infrarosso viene diviso in due fasci perpendicolari che corrono in due tunnel lunghi ciascuno 3 km ai cui capi sono posizionati due specchi. Persino 6 km (la distanza percorsa dal fascio avanti e indietro) non sono sufficienti per ottenere un segnale misurabile e per questo motivo ci sono degli specchi anche all’imboccatura dei due tunnel, in modo da creare delle cavità ottiche risonanti in cui il fascio, rimbalzando più volte avanti e indietro, aumenta la distanza percorsa di 290 volte. I due fasci così amplificati si ricombinano finalmente nel punto centrale e vanno a colpire un sensibilissimo fotorilevatore.
Volete saperne di più? Ecco un video che semplifica ulteriormente il complesso meccanismo di Virgo.