I nuovi smartphone lanciati da Google hanno decisamente un marcia in più grazie ad connubio tra AI e il machine learning
A pochi giorni dal lancio dei nuovi Pixel 6 di Google riusciamo a comprendere ancor meglio quelle che sono le componenti rivoluzionare di questi nuovi smartphone. Non solo scocca, display, e fotocamera. La tecnologia impiegata è talmente all’avanguardia che in questo caso specifico ha molto più senso indirizzare la proprio osservazione su parametri di natura diversa.
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Quello che stupisce infatti è la capacità di questa apparecchi di sfruttare appieno l’intelligenza artificiale, oltre che l’utilissimo strumento del machine learning. Sono proprio il mix and mash di queste caratteristiche trasversali a garantire una nuova user experience applicata ai più disparati ambiti di utilizzo dei nuovi Pixel.
Tuttavia per provarli ci sono dei timing ben precisi. La data fissata per il pre-ordine è il 28 ottobre, mentre in Italia si vocifera non prima del 2022. Ma qualora l’attesa ci sembrasse troppo lunga ecco che ci viene incontro un escamotage. Potremo ordinare tramite Fnac, sito e-commerce francese. A completare il quadro c’è l’aspetto economico. Per Pixel 6 dovremo sborsare 599$, differentemente per il modello Pro il prezzo lievita a 300$ in più rispetto al precedente.
Le caratteristiche che rendono l’AI dei Pixel 6 fuori dalla portata dei competitor
A permettere che l’AI e il machine learning funzionino in maniera così efficace è la scelta di un processore specifico. La crisi globale di mercato in questo caso ha giovato alla qualità dei sistemi a beneficio dell’utente.
Ecco perché Pixel 6 monta un processore prodotto direttamente da Google, che ha affermato come i prodotti presenti generici non fossero all’altezza. Il processore Tensor invece, creato e sviluppato dall’azienda di Mountain View, è costruito in maniera sartoriale per rispondere alle esigenze specifiche dei nuovi apparecchi.
All’interno dei sistemi del SoC dunque si può prendere in considerazione il chip dedicato alla sicurezza Titan M2. Con la nuova interfaccia Material You, un capolavoro di personalizzazione estrema creato per sviluppare una maggiorar sinergia identitaria tra l’utente e l’apparecchio, questo componente deventa essenziale. È affidato a lui il compito di garantire che i dati siano blindati e che nessuna breach si verifichi.
Ma non solo sicurezza però c’è anche svago. La AI ha apportato un grande contributo in termini di immagini e video. La potenza del processore ha permesso di fare un consistente passo in avanti. Grazie al machine learning, che utilizza l’HDRnet ed agisce direttamente nell’ISP, sarà ora possibile ottenere un tone mapping anche sui video ad alta definizione, andando ad agire sul bilanciamento delle luci e dei mezzi toni dei singoli scatti.
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Per quanto riguarda questi ultimi è introdotta una nuova funzione smart, il Face Unblur. L’algoritmo qui è in grado di anticipare la presenza di un viso nella fotografia, e che questo possa venire sfocato magari a causa del movimento. In questo caso subentra automaticamente la fotocamera del grandangolo facendo uno scatto in simultanea.
Dunque Pixel non è solo specifiche tecniche ma soprattuto potenza a supporto di strumenti che si evolvono e migliorano costantemente.