Facebook si avvia verso una svolta epocale, complice le polemiche e i down che hanno creato malcontento tra gli utenti
Il tamtam della che si sta diffondendo in rete farebbe pensare ad una sorta di rebranding nel quale potrebbe essere trascinata l’azienda di Manlo Park. Secondo le indiscrezioni, che tuttavia non hanno una matrice ufficiale, all’orizzonte si prospetta una decisione epocale. Questa potrebbe segnare lo spartiacque tra quello che abbiamo conosciuto e sperimentato fino ad oggi e le prospettive future.
Tutto da confermare ovviamente. Ma la conferenza stampa fissata al 28 ottobre, molto a ridosso con la bufera che ha travolto la società dovrebbe quindi chiarire al pubblico e alla stampa quanto di fondato ci sia in questo rumors.
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A diffondere l’indiscrezione sarebbe tuttavia una fonte accreditata. Il Guardian per l’esattezza. Il giornale ci fa sapere dalle sue colonne come i vertiti della società stiano andando verso una modifica del nome. Senza tuttavia andare a cambiare i riferimenti delle app che siamo sempre stati abituati ad utilizzare. Quindi nulle andrebbe ad impattare sugli utenti che continueranno ad utilizzare le applicazioni del brand, Facebook, Whatsapp e Messenger.
Intanto i portavoce aziendali stanno liquidano l’indiscrezione con un lapidario diniego. Affermano infatti che non è loro intenzione pubblicare nessuna nota di smentita o commento in merito a questo tipo di speculazioni.
Nulla toglie però al bacino di utenti di considerare quanto sia difficile questo momento per Zuckerberg, che potrebbe beneficiare di un cambiamento e superare quanto accaduto nelle scorse settimane.
Da un lato infatti i problemi tecnici legati ad un down dei sistemi hanno provocato una marea di disservizi oltre che un danno economico significativo alle aziende che utilizzando abitualmente i sistemi di comunicazione in capo alla società per sviluppare il business e la rete commerciale.
Dall’altro la polemica ancora non conclusa con l’ex manager Frances Haugen, che ha trascinano l’azienda davanti alla commissione del Senato statunitense, accusandola di portare avanti una politica priva di etica che sponsorizza le fake news e i contenuti violenti, oltre a creare dipendenza nei più piccoli che sarebbero le vittime più colpite.
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Nell’ultimo mese quindi Zuckerberg ha dapprima correre ai ripari cercando di riprendere in mano la credibilità e affidabilità del suo brand sotto il profilo tecnico, ma anche spianare la questione morale con il suo team e con la stampa.
Tuttavia queste strategie però devono essere risultate alquanto inefficaci visto che la polemica potrebbe essere messa a tacere solo tramite la decisone drastica che potrebbe essere al vaglio in questi giorni. Non ci resta quindi che attendere per comprendere meglio l’evoluzione della vicenda.
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