Il big Bang è stato davvero l’inizio di tutto? Il dubbio degli scienziati

C’era una volta la teoria del Bing Bang. Il grande scoppio, da cui tutto è partito. Un modello cosmologico basato sull’idea che l’universo si è espanso a seguito dell’abbondanza cosmica degli elementi leggeri come l’idrogeno e l’elio con valori previsti in seguito al processo di nucleosintesi primordiale.

Gli scienziati mettono in dubbio la teoria del Big Bang - MeteoWeek.com
Gli scienziati mettono in dubbio la teoria del Big Bang – MeteoWeek.com

Una teoria predominante nella comunità scientifica, nonostante i limiti figli del processo inverso all’espansione, dell’evoluzione dell’universo da un determinato momento in poi. Ebbene questa teoria viene messa nuovamente in discussione.

La Relatività Generale fa risalire l’evoluzione del nostro Universo a una singolarità del Big Bang. Per sondare la fisica prima della singolarità – se davvero esiste un prima – dobbiamo rivolgerci alla gravità quantistica. Almeno secondo il nuovo studio.

Un tempo senza inizio è in contraddizione con il passare del tempo?

Nuove teorie sull'origine della Terra - MeteoWeek.com
Nuove teorie sull’origine della Terra – MeteoWeek.com

L’approccio Causal Set alla gravità quantistica ci fornisce una struttura causale in assenza del continuum, permettendoci così di andare oltre il Big Bang e considerare cosmologie in cui il tempo non ha inizio. “Ma un tempo senza inizio è in contraddizione con il passare del tempo? Si domanda Bruno Bento.

Nell’approccio Causal Set, il passare del tempo è catturato da un processo di crescita dello spazio-tempo. “Descriviamo come adattare questo processo – scrive – per insiemi causali in cui il tempo non ha inizio e discutiamo le conseguenze per la natura del tempo.

La realtà ha così tante cose che la maggior parte delle persone assocerebbe alla fantascienza o persino alla fantasia”. Bruno Bento, un fisico che studia la natura del tempo all’Università di Liverpool, ha elaborato una nuova teoria della gravità quantistica, la cosiddetta teoria degli insiemi causali, in cui lo spazio e il tempo sono suddivisi in livelli di spazio-tempo. A un certo punto, sempre secondo questa nuova teoria, c’è un’unità fondamentale dello spazio-tempo.

Il tempo, dunque, sarebbe qualcosa di effettivamente fisico: come spiega lo stesso Bento, non una “illusione” o “qualcosa che accade all’interno del nostro cervello” ma un insieme che cresce. Così il problema delle singolarità è risolto, semplicemente perché non possono esistere: lo spazio-tempo non si può comprimere all’infinito.

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Bento e i suoi collaboratori hanno usato questo approccio causale per esplorare l’inizio dell’universo, scoprendo che è possibile che l’universo non abbia avuto inizio, che sia sempre esistito nell’infinito passato e che solo di recente si sia evoluto in quello che chiamiamo Big Bang.

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Da qui teoria del Big Bang rappresenterebbe solo un tentativo dei cosmologi di ricostruire la storia di 14 miliardi di anni dell’universo, basata sul frammento di esistenza visibile oggi. In pratica questo famoso Big Bang, sarebbe soltanto uno degli eventi dell’infinita storia dell’universo, non il grande scoppio da cui tutto è iniziato.