Si è conclusa la class action contro Apple. Il colosso di Cupertino dovrà risarcire 95 milioni di euro per aver violato alcune norme sulla sostituzione dei device in garanzia.
Un’ accusa ad Apple lunga 5 anni
Apple sembra aver risolto una class action che dura dal 2016. L’azienda è stata messa sotto accusa per aver violato il Magnuson-Moss Warranty Act, una legge federale degli Stati Uniti che disciplina le garanzie sui prodotti di consumo. L’approvazione definitiva del tribunale è prevista per il prossimo 20 ottobre.
Cosa prevedono le condizioni di riparazione Apple?
“Durante la manutenzione del prodotto di un cliente, Apple può utilizzare parti o prodotti nuovi o ricondizionati ed equivalenti al nuovo in termini di prestazioni e affidabilità”.
Il motivo della class action. “Equivalente al nuovo non significa nuovo”.
I consumatori hanno accusato Apple affermando che “I dispositivi ricondizionati non sono equivalenti a nuovi in termini di prestazioni e affidabilità”. I querelanti dunque hanno quindi chiesto un risarcimento monetario ad Apple.
Apple, nonostante neghi che i suoi dispositivi ricondizionati siano di qualità inferiore e sostenga invece che i querelanti non sono stati in grado di dimostrare che i problemi segnalati fossero causati da parti usate, ha deciso comunque di raggiungere un accordo, evitando così il protrarsi del processo e dei costi associati.
La cifra proposta per il risarcimento è di 95 milioni di dollari.
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A chi vanno questi 95 milioni?
Il risarcimento è da intendere destinato a tutti i residenti negli Stati Uniti che hanno acquistato un AppleCare Protection Plan o AppleCare+ a partire dal 20 luglio 2012 e che hanno ricevuto un dispositivo sostitutivo ricondizionato, secondo loro in “violazione delle politiche pubblicizzate”.
La documentazione di Apple rileva che i servizi AppleCare e AppleCare+ promettono di riparare un iPhone o iPad che presenta un difetto hardware o un danno accidentale, o di sostituirlo con un “dispositivo equivalente al nuovo in termini di prestazioni e affidabilità”. I querelanti nel caso sostengono che l’hardware rigenerato o ricondizionato non soddisfa i criteri dichiarati da Apple.
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Se il fondo di liquidazione dovesse essere approvato dal giudice William H. Orrick, una volta detratte tutte le spese legali e altri costi amministrativi, la cifra finale del rimborso si aggirerà attorno ai 65 milioni di dollari. L’importo verrà diviso in modo equo tra tutti i membri che hanno partecipato alla class action, in proporzione al quantitativo di dispositivi sostitutivi ricondizionati ricevuti.
Restiamo dunque in attesa dei prossimi sviluppi per sapere quale sarà la decisione finale del giudice. Nel mentre, non perdetevi i nostri articoli sul mondo Apple.
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