Un’analisi al riguardo ha svelato che acquistare un prodotto riutilizzato, anziché uno nuovo, possa favorire all’ambiente più di quanto si creda. Ma come è possibile che ciò avvenga?
A quanto pare usare, per la seconda volta, un device potrebbe giovare di molto al Pianeta. Ma prima di proseguire vediamo di spiegare che cos’è con esattezza un prodotto ricondizionato.
Sostanzialmente si tratta di un dispositivo elettronico, come lo smartphone ad esempio, che in certi casi è posto in condizioni molto buone e quasi uguale al nuovo. Dunque anche i prodotti saranno venduti a prezzi scontati, ed è lo stesso concetto delle automobili di seconda mano. Quindi: maggiore è lo stato di conservazione in cui si trova il device, e più sarà alto il costo di vendita alla fine.
Lo scopo
In molti si chiederanno che senso abbia di speciale comprare ricondizionato. In realtà, le ragioni sono molteplici e possono essere facilmente spiegati. Innanzitutto servirebbe anche a risparmiare denaro, visto che tanti devices hanno un prezzo elevato in partenza ma, se comprati di seconda mano, la cifra cala notevolmente e potremo comunque sia farne uso con una somma decisamente più bassa rispetto a quella originale. Tuttavia, è chiaro che solitamente questo avviene quando è presente un’imperfezione estetica, come un graffio ad esempio.
Inoltre, acquistare prodotti ricondizionati favorisce alla salvaguardia dell’ambiente più di quanto si creda. La maggior parte dei dispositivi elettronici sono tra gli oggetti con il numero più alto di impianto ambientale, e poter rimettere in vendita quelli funzionanti permetterebbe di farli rientrare nell’economia tecnologica. E poi, come è facile pensare, questo evita inutili sprechi e prolunga l’utilizzo di un determinato dispositivo elettronico, che sia di fascia media o alta.
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I dati emersi dall’Istituto svedese di ricerca ambientale, affermano che la compravendita di 3 milioni di dispositivi di elettronica, nel 2020, ha permesso un risparmio ambientale di 193,774 tonnellate di CO², e si tratta delle stesse quantità di emissioni generate da 2,7 milioni di voli Milano-Roma.
Conclusioni al riguardo
In tal senso capiamo che rinunciare all’ultimo iPhone fa davvero la differenza, visto che per ogni smartphone acquistato si risparmiano 47 kg di anidride carbonica, oppure 879 per quanto riguarda un computer fisso. Perciò, da questi risultati, capiamo che abusare dei prodotti elettronici non può far altro che avere un cattivo riscontro sull’ambiente in cui viviamo, seppur non ce ne accorgiamo.
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E ad approfondire questo discorso è anche la Commissione UE, che recentemente ha proposto un caricatore universale per tutti i cellulari allo scopo di evitare ogni tipo di spreco ed utilizzarne soltanto uno, e non due o tre come siamo solitamente abituati a fare.