Arriva sul mercato blockchain LOOT, la community diventata virale che produce NFT per piccole (e grandi) opere d’arte

Anche la blockchain ha il suo social network dedicato. Sembra impossibile eppure è vero: si chiama Loot ed è una piattaforma progettata dal co-fondatore di Vine, Dom Hoffman, in cui si parla di come l’industria tecnologica sta evolvendo.

Blockchain - Tech MeteoWeel.com
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Una specie di social intorno a cui girano un sacco di soldi, virtuali e non, e la cui genesi è abbastanza curiosa. Tanto da far divertire un grandissimo numero di persone che stanno prendendo gusto a passare il tempo su Loot.

Loot, il fondatore è Dom Hoffman

Algoritmo casuale - MeteoWeek.com
Algoritmo casuale – MeteoWeek.com

Dom Hoffman, prima di sviluppare Loot, oltre ad aver co-fondato Vine ha creato anche dei social network più piccini come Peach e Byte. Il suo interesse nelle criptovalute lo ha fatto, a un certo punto, “inciampare” negli NFT (Non Fungible Token). Il suo interesse è andato oltre la superficie, e ha deciso di trovare nuovi formati per contenuti sugli NFT che andassero oltre i meme, le GIF animate o i video.

Ed è così che nasce Blitmap, un universo fantasy creato dalla community composto da 100 immagini da 32×32 pixel. Queste immagini, piccole opere d’arte, mettono insieme elementi sci-fi e fantasy. A loro volta sono state mischiate insieme prendendo l’immagine di una e la palette di un’altra, dando vita a migliaia di altre immagini con l’obiettivo di creare storie, intrecci e personaggi.

Il mercato ora è pieno di queste Blitmap, opere d’arte virtuali che costano dai 98.000 dollari in su. Il passo successivo è stata la creazione di un generatore casuale di pezzi da equipaggiamento da avventuriero, in cui esistono solo nomi generati casualmente. Per esempio: “Hard Leather Armor”; “Divine Hood”; “Necklace of Enlightenment”; e così via. Hoffman li ha messi insieme in 7.777 “borse” (le cosiddette Loot bag) e li ha caricati la settimana scorsa sulla blockchain di Ethereum. Gli utenti possono averli in teoria gratis, anche se in realtà devono pagare i costi di gestione/elaborazione della rete Ethereum.

In pochi giorni, queste Loot bag sono state rivendute e scambiate in rete per un giro d’affari totale di almeno 46 milioni di dollari, raggiungendo una capitalizzazione di 180 milioni di dollari. Di queste Loot bag, la più economica costa circa 20.000 dollari. Comprare e rivendere queste Loot Bag può valere una fortuna per le persone che hanno avuto la chance di averle al costo più basso.

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Intervistato in merito, Dom Hoffman ha dichiarato che il suo primo obiettivo quando ha creato Loot era vedere se le persone ne sarebbero state ispirate, producendo altri progetti creativi sulla base di oggetti generati casualmente. Ed è andata proprio così: la gente ha iniziato addirittura a creare algoritmi di Intelligenza Artificiale in pixel art e sono nati anche i marketplace alternativi per le opere più difficili e rari da trovare.

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Prossimo passo: rendere le Loot Bag più accessibili. Non tutti hanno una mancetta settimanale di 20.000 dollari e passa…

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