Torna protagonista la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko grazie ad un video che ne ha riproposto le spettacolari immagini della superficie
La cometa intercetta la nostra orbita ogni 6,45 anni terrestri e raggiunge la ribalta del panorama scientifico quando nell’agosto del 2014 è stata agganciata da Rosetta, la sonda facente parte di un progetto a cura dall’ESA, l’agenzia spaziale europea.
La 67P/Churyumov-Gerasimenko è stata individuata in tempi relativamente recenti. È stato il ricercatore ucraino Klym Ivanovy Curjumov ad identificarla e darle il suo nome, ma è semplicemente conosciuta come 67/P.
Con una massa stimata di circa dieci miliardi di tonnellate, a seguito delll’atterraggio della sonda europea, seguito qualche mese dopo dal rilascio del lander Philae, è stata oggetto di studio e su di lei sono state raccolte moltissime informazioni.
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Fino a pochi giorni fa però si supponeva che l’attenzione mediatica si fosse spenta quasi del tutto. Questo congiuntamente al termine della missione, avvenuto nel settembre 2016.
Ed invece questo affascinante oggetto del cosmo non smette stupirci, riservandoci stupefacenti immagini mozzafiato.
Dopo poco meno di un lustro, grazie al contributo di un cosmo-lover provetto ci viene restituita con un video che la ritrae in tutto il suo misterioso splendore, con i suoi paesaggi alieni, impressionanti ed altamente suggestivi. Il corpo celeste immortalato, pur rientrando regolarmente nell sua categoria di modesta grandezza, lascia ugualmente stupefatti.
La 67/P ci restituisce informazioni sull’universo e rianima la platea degli appassionati
Pioggia di meteoriti alle Pleiadi – Meteoweek
Questa grande roccia spaziale, simile agli asteroidi, ha confermato la sua composizione che si traduce nel paesaggio “lunare” mostrato nel video rielaborato. Il risultato è dovuto principalmente alla presenza di gas allo stato solido, a causa delle temperature estreme presenti nello spazio, di biossido di carbonio, di metano ed d’acqua.
Questo equilibrio tra gli elementi ha come conseguenza un ambiente brullo e sconnesso.
Di altra natura è differentemente il fenomeno di sublimazione, quello che si manifesta nei nostri cieli sotto forma di coda luminosa. Lo spettacolo è dovuto al passaggio del corpo vicino al Sole ed è un evento ben visibile dalla Terra.
In maniera periodica, tutte le comete del sistema solare, avendo per lo più orbite ellittiche, passano davanti al Sole e scaldandosi rilasciano le particelle gassose ed acqua producendo il bagliore oblungo che siamo abituati a vedere.
La 67/P segue esattamente la stessa dinamica e per la sua particolare traiettoria e periodo orbitale è rientra tra gli oggetti di studio dell’ESA.
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Il video diffuso, di brevissima durata, è composto da pochissime sequenze. L’Esa ha diffuso questo materiale, di oltre 25 minuti, 2018 e la sua elaborazione ha fatto riaccendere il popolo del web.
ESA ha già catalogato tutti gli elementi presenti nelle immagini, ma nonostante ciò i più fantasiosi tra gli spettatori si avventurano in supposizioni relative a ciò viene mostrato. E questa ha dato il via libera a iperboli e divertenti proposte fantascientifiche.