Perseverance ci riprova e tenta di estrarre un nuovo campione di roccia dal suolo Marziano

Si pianifica un secondo tentativo da parte del rover di prelevare un campione idoneo di roccia

Perseverance su Marte – MeteoWeek.com

Perseverance prosegue la sua missione dopo il primo tentativo fallito. Il 6 agosto aveva provato a raccogliere un campione sul fondo di un cratere, ma purtroppo il tentativo non è andato a buon fine. La roccia infatti si era rivelata troppo tenera, andando a polverizzarsi in mille frammenti di dimensioni troppo piccole per essere utili allo scopo delle analisi.

Ora ci riprova. Dopo un “viaggio” di circa 455 metri sulla superficie marziana, il rover è giunto sulla cresta di “Citadelle”, un punto ripido all’interno del cratere di Jezero. Qui dei segnali rilevatori hanno fatto ben sperare agli scienziati.

Infatti la superficie, pur essendo esposta ai venti sferzanti di Marte, presenta ammassi rocciosi. E questo fa intendere che essi siano anche più resistenti del primo campione oggetto di studio.

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Il team ha selezionato una roccia in particolare, rinominata “Rochette”. Visto il fallimento del tentativo precedente si procederà per gradi. In un primo momento un braccio robotico lungo 12 metri scalfirà la parte superficiale, raccogliendo un campione delle dimensioni di una matita, e stoccandolo all’interno di uno dei 42 tubi di titanio presenti a bordo del rover.

Solo successivamente, analizzandolo, si riterrà se ha la composizione e la resistenza corretta a renderlo idoneo e continuare il carotaggio. Nel frattempo, mentre sosta sulla cresta, Perseverance sfrutterà il suo Radar Imager for Mars’ Subsurface Experiment, un radar sotterraneo presentente tra la sua dotazione, per scandagliare gli strati sottostanti della superficie marziana.

L’avanzamento dei lavori di campionamento di Perseverance e la missione Mars 2020

Perseverance, pronto un altro tentativo per prendere un campione da Marte - MeteoWeek.com
Perseverance, pronto un altro tentativo per prendere un campione da Marte – MeteoWeek.com

Tuttavia gli scienziati non possono dirsi completamente delusi dagli esordi. Il primo dei 42 tubi di acciaio utilizzati contiene infatti ancora tracce di campione di roccia iniziale ridotto a polvere, e dunque l’esperienza non è da considerare un totale buco nell’acqua.

E’ già stato pianificato dalla missione la raccolta di un campione dell’atmosfera marziana, pertanto il contenitore verrà riconvertito e catalogato per questo fine. Come dichiarato da Ken Farley del team di ricercatori di Pasadena: “Restituendo i campioni sulla Terra, speriamo di rispondere a una serie di domande scientifiche, inclusa la composizione dell’atmosfera di Marte. Ecco perché siamo interessati a un campione atmosferico insieme a campioni di roccia”.

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A coordinare le attività di Perseverance troviamo il Jet Propulsion Laboratory (JPL). La struttura, che si occupa di ricerca, svolge un ruolo centrale nelle missioni spaziali interplanetarie. Essa è anche un centro di implementazione e sviluppo, ed è finanziata dal governo federale gestito per la NASA da Caltech.

Avanza quindi senza interruzioni la missione Mars 2020, che vede la collaborazione tra l’ente governativo spaziale statunitense e l’ESA, l’agenzia spaziale europea e si pone come obiettivo primario quello di studiare le origini, la distribuzione e l’evoluzione della vita nell’ambiente marziano, siano esse presente oggi che le loro eventuali traccie dal passato.