Nuova policy di Amazon: per ogni reclamo valido, un rimborso di 1000$

Oggetto dannoso comprato online dalla piattaforma? Nessun problema, perchè Amazon vi rimborserà di 1000 dollari.

Amazon: nuova policy di 1000 dollari per i rimborsi di oggetti pericolosi – MeteoWeek.com

Sarà capitato un sacco di volte: compriamo qualcosa da Amazon, arriva a casa, apriamo il pacchetto e il prodotto non soddisfa le nostre aspettative.

Ma cosa succede quando, con l’oggetto spedito da Amazon, ci facciamo male? Che sia un trapano difettoso, o un monitorii vetro che si scheggia perché di brutta fattura, o un piercing venduto come tale ma che crea solo infezioni?

Ebbene, tecnicamente, Amazon non sarebbe responsabile per i danni arrecati da prodotti venduti da terzi una volta arrivati a casa, e nelle numerose cause sostenute in passato spesso il giudice ha dato ragione all’azienda di Bezos, in quanto la colpa non ricadrebbe sull’impresa ma a volte, è proprio il trasporto a danneggiare i prodotti.

Possono anzi essere danneggiati ovunque, quindi l’azienda non verrebbe incolpata.

Tuttavia, lo scorso anno una corte d’appello della California ha stabilito che Amazon possa essere ritenuta responsabile in alcuni casi, in particolare per i beni conservati nei suoi magazzini e distribuiti tramite il programma Amazon FBA.

Come ha risolto l’impresa di Bezos?

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La presa di posizione di Amazon per evitare una causa legale

Che Amazon sia molto persuasiva come azienda, l’avevamo capito anche dalle ultime notizie (basta sapere che come incentivo a vaccinarsi contro il Covid-19, Amazon ha deciso di premiare i dipendenti con soldi e auto costose), ma per evitare “fraintendimenti” da portare in un aula giudiziaria, ha pensato bene di indorare la pillola in caso di oggetto pericoloso venduto.

Amazon ha trovato un modo per evitare le cause legali – MeteoWeek.com

A partire dal 1 settembre 2021, Amazon USA pagherà fino a 1.000 dollari per ogni reclamo valido (corrispondenti a circa l’80% di tutte le richieste che arrivano sulla piattaforma, non sono poche anzi!), e tutto ciò senza imporre costi sui rivenditori di terze parti, proteggendo al contempo sia clienti che venditori.

Due piccioni con una fava, per dirla in maniera semplice.

Al contempo però, Amazon ha annunciato il programma Insurance Accelerator per i venditori che desiderino tutelarsi, chiedendo loro di ottenere un’assicurazione sulla responsabilità sui prodotti che vendono, polizza che Amazon non copre, ma che sarà a loro carico.

Usiamo un’altra metafora? Se ne lava le mani.

Per una società così grande e di successo, probabilmente è più semplice pagare una somma, per loro irrisoria, per evitare grane che non il contrario, un po’ come spesso già succede con l’assistenza, che passa facilmente in garanzia qualsiasi cosa, senza troppe domande.

Vi è capitato di dover rimandare indietro qualcosa con rimborso, e di sentirvi rispondere “ci dispiace per il disguido, ecco il rimborso può tenerlo”

Il rimborso più costoso della storia – MeteoWeek.com

Ecco, una cosa simile.

Resta da capire se e quando questa nuova policy sarà allargata altrove.

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Non è una novità che l’azienda ha sempre pensato agli utenti inserendo addirittura un “pagamento in contrassegno” per agevolare coloro che non possiedono una carta o che hanno difficoltà Questi sono solo i primi passi verso un’ulteriore protezione del colosso nei confronti dei suoi clienti online.

E per noi, non è una sorpresa.

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