Fortnite diventa un’ossessione: parola di Josè Mourinho

Gli opposti si attraggono. Prendete Fortnite, un videogioco sparatutto in terza persona sviluppato da Epic Games e People Can Fly, nato nel 2017 e cresciuto talmente tanto da diventare sogno per i gamer di tutte le età: ragazzini, adolescenti, adulti. Un videogioco esagerato in tutte le sue accezioni. Un videogioco Special.

Fortnite, sparatutto in terza persona sviluppato da Epic Games e People Can Fly - MeteoWeek.com
Fortnite, sparatutto in terza persona sviluppato da Epic Games e People Can Fly – MeteoWeek.com

Lo conosce molto bene perfino José Mourinho, il nuovo tecnico della Roma. Lo conosce talmente bene che ne evidenzia subito la sua accezione negativa, direttamente proporzionata alla sua esaltazione, in uno stralcio di un’intervista botta e risposta (Rapid Responses) via social, postata dal club giallorosso su Twitter nel giorno del suo sbarco nella Capitale. “Nightmare!” Il sogno dei player diventa incubo per lo Special One portoghese. E il motivo è presto svelato: “i giocatori stanno sveglie tutta la notte a giocare a questa str*****a di gioco. E il giorno dopo, poi, c’è la partita…”.

LEGGI ANCHE >>> Fortnite: apparso dal nulla un countdown inquietante, che cosa preannuncia?

Fortnite l’ossessione, dunque. Le parole di José Mourinho non sono (mai) dette a caso. Già, il portoghese è un “player”, adora giocare a Football Manager 2020 sin dai tempi in cui era in Inghilterra per allenare i londinesi del Tottenham, un segreto spoilerato perché alcuni supporter degli Spurs hanno individuato l’icona del gioco sul PC dell’allenatore lusitano che, evidentemente, anche nel tempo libero sogna di essere un allenatore di calcio.

Fortnite ha trionfato anche ai Teen Choice Awards - MeteoWeek.com
Fortnite ha trionfato anche ai Teen Choice Awards – MeteoWeek.com

Jose’ Mourinho non è il primo manager di calcio a lamentarsi dei propri giocatori che si distraggono a causa di Fortnite. Un gran numero di giocatori più giovani spesso passano la notte a giocarci con i loro compagni di squadra, invece di riposare in vista di una partita importante. Un po’ come le generazioni Y, Z, X, che preferiscono rimanere a casa a giocare, piuttosto che uscire (o studiare); spesso la passione dietro al battle royale è tale che i giocatori quando segnano goal in campo si esibiscono nelle danze e emote tipiche di Fortnite.

LEGGI ANCHE >>> Fortnite, le indiscrezioni sulle prossime skin: personaggi anime e non solo

Il sogno dei player è un incubo per coloro che non sanno cosa sia Fortnite. Presenta tre modalità distinte che condividono lo stesso motore grafico: “Salva il mondo”, “Modalità Creativa” e “Battaglia Reale”. Il primo La modalità è ambientato in una terra post-apocalittica, dove l’improvvisa apparizione di una tempesta mondiale ha fatto scomparire il 98% della popolazione, in parte sostituita da pericolose creature aliene. Fino a quattro giocatori possono cimentarsi in varie missioni per raccogliere risorse, costruire fortificazioni attorno a obiettivi che hanno lo scopo di aiutare a combattere la tempesta e proteggere i sopravvissuti; un motore grafico pubblicato su Microsoft Windows, macOS, PlayStation 4 e Xbox One.

Il motore grafico “Modalità Creativa” si possono creare mappe e giochi con le regole che si vogliono. Pubblicata nel dicembre 2018, ha riscosso molto successo e viene spesso aggiornata con nuovi contenuti. È disponibile gratuitamente su ogni piattaforma insieme a Fortnite Battle Royale.

La modalità Battle Royale di Fortnite è ambientata su un’isola in cui 100 giocatori lottano per la sopravvivenza. All’interno del gioco vi sono quattro distinte modalità: singolo, coppie, terzetti e squadre. La modalità è stata lanciata ufficialmente dalla Epic Games il 26 settembre 2017, il trailer pubblicato su YouTube quattro giorni dopo. Ma la forza di Fortnite sono gli eventi in diretta, una sorta di film. O di concerti, come si vocifera per Ariana Grande il prossimo 4 agosto. Fortnite nel 2018 è stato insignito di un grande riconoscimento nel mondo del gaming, il Teen Choice Awards. Ma non ditelo a Mourinho, per lui è “Nightmare!”.