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Arrivano in Italia i Bancomat per Bitcoin: ecco dove e quanti sono

Ci sono 71 sportelli per cambiare contanti in criptovalute, Milano è la città dove se ne contano di più, seguita da Bologna, Firenze e Venezia. Le installazioni sono cresciute tra il 2018 e il 2019.

Bitcoin, ecco quanti bancomat sono presenti in Italia e nel resto del mondo – MeteoWeek.com

Anche se molti non sanno nemmeno come funzionano, sono tanti gli italiani che usano le criptovalute, monete digitali basate su calcoli crittografici (e altre componenti software) di cui la più famosa è il Bitcoin.

Il numero di bancomat Bitcoin è aumentato di quasi il 40% nel quarto trimestre e ha raggiunto quota 13.500 a livello globale a dicembre.

Sono 69 i bancomat per bitcoin presenti in Italia, 71 se si tiene conto che in due sedi ne sono presenti un paio. E sono sparsi in maniera abbastanza uniforme su tutto il territorio nazionale.

A Milano c’è il numero maggiore, con 9 sportelli, seguita da Bologna (8), Firenze (4), Venezia (3) e una manciata di altre città in cui se ne contano da 1 a 3.

I bancomat Bitcoin o BTM consentono agli utenti di acquistare Bitcoin utilizzando contanti o carta di debito. Alcuni BTM offrono funzionalità bidirezionali che consentono sia l’acquisto che la vendita di criptovaluta.

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Gli sportelli italiani

Si tratta di sportelli automatici per criptovalute (automated teller machine, atm) che consentono di scambiare valuta digitale con i contanti.

Questi macchinari, molto utili per avvicinare le persone all’uso delle criptovalute, possono tuttavia prestare il fianco a operazioni sospette di riciclaggio di denaro.

I numeri sono indiscutibilmente bassi, per farsi un’idea migliore della situazione vale la pena guardare oltreconfine: nel mondo si è superata quota 5.000, e una delle aziende leader del settore, General Bytes, ha contribuito all’incremento nell’ultimo mese con ben 69 nuove unità.

La mappa dei BTM in Italia – MeteoWeek.com

In Italia sono arrivati nel 2014, ma hanno iniziato a prendere veramente piede all’inizio del 2018.

La prima installazione risale a marzo del 2014.

Dopodiché, fino all’autunno del 2017 non sono mai stati più di dieci. Da quel momento il numero è iniziato a crescere, arrivando a raddoppiare nell’aprile del 2018 e a superare quota 50 alla fine del 2019.

Gli apparecchi sono concentrati nelle grandi città o in punti strategici, come i centri commerciali nei comuni dell’hinterland. Oppure in una città come Livigno (Sondrio) che gode dello status di zona extradoganale, un’attrazione per i turisti che si affianca alle piste da sci. Ma, questo l’elemento da sottolineare, sono distribuiti in maniera abbastanza uniforme sul territorio nazionale.

Oggi in Italia mancano i decreti attuativi relativi a una normativa del 2019 che impone agli operatori di questi servizi di iscriversi a un apposito registro.

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Bitcoin a livello globale: come sta andando l’installazione degli ATM di Bitcoin?

Nel mondo, non così tanti BTM come pensiamo – MeteoWeek.com

A livello globale si contano 6,3 nuovi sportelli di criptovalute al giorno, partendo da qui è facile calcolare che a questo ritmo basterebbero due anni e mezzo per arrivare a 10mila sportelli automatici per criptovalute.

Le statistiche mostrano che gli Stati Uniti, il Canada e il Regno Unito detengono il maggior numero di bancomat Bitcoin.

Il numero di BTM, sono così chiamati gli ATM dei Bitcoin, negli Stati Uniti è aumentato del 175% su base annua.

I dati CoinATMRadar mostrano che il Nord America rappresenta la regione leader, con quasi il 90% di tutti i bancomat Bitcoin.

Il mercato europeo ha assistito invece a un leggero aumento di BTM nel 2020, con un numero che è aumentato del 2% anno su anno a 1.248 a dicembre. L’Asia si è classificata come la terza regione più grande, con l’1% di tutti i BTM.

Tuttavia, sono diventati molto popolari anche nei paesi con mercati finanziari volatili i cui cittadini hanno bisogno di un rapido scambio di valuta per un asset digitale non regolamentato da alcun governo.

La quota europea non supera mai il 22%, l’Asia si ferma 2%.

Nel Vecchio Continente la fanno da padroni soprattutto Austria (5,2%) e Regno Unito (4,6%). Nella quasi totalità dei casi sono supportati solo i Bitcoin, e si possono sia prelevare sia versare contanti.

Alessandra Costagliola

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