Samantha Cristoforetti sarà la prima donna europea al comando della ISS e la terza donna al mondo a ricoprire questo ruolo.
Who run the world? Girls!
E ora non solo il mondo, ma lo spazio.
In cosa consiste questa missione
Samantha Cristoforetti ha accolto con grande gioia la sua nomina a comandante della ISS, dichiarandosi “onorata” di ricoprire questo ruolo.
“Ritornare sulla Stazione Spaziale Internazionale per rappresentare l’Europa è un onore di per sé. Sono onorata della mia nomina alla posizione di comandante e non vedo l’ora di attingere all’esperienza che ho acquisito nello spazio e sulla Terra per guidare una squadra molto competente in orbita”, queste le parole di Astrosamantha.
Partirà con la missione operativa Crew-4, la quarta con equipaggio di una navicella Crew Dragon prodotta da SpaceX (vi ricordate?) e viaggerà assieme agli astronauti della NASA, Kjell Lindgren e Bob Hines.
Ma non è tutto, poichè in occasione della sua seconda missione sulla ISS, AstroSamantha sarà anche il comandante della Expedition 68, un privilegio che la renderà a tutti gli effetti la prima donna europea a ricoprire tale ruolo.
Anche la Presidenza del Consiglio ha espresso la sua soddisfazione per la nomina dell’astronauta italiana a comandante. In un messaggio apparso sulla pagina Facebook di Palazzo Chigi si legge infatti: “La prima donna europea al comando della Stazione spaziale internazionale è la nostra Samantha Cristoforetti. Sventola sempre più in alto la bandiera dell’Italia #competenza #tenacia”.
Samantha sarà il quinto comandante della Stazione Spaziale Internazionale per conto dell’ESA.
Le decisioni relative all’assegnazione dell’equipaggio e al ruolo che ciascun astronauta svolge sulla Stazione sono prese in accordo dal Multilateral Crew Operations Panel (MCOP), che comprende rappresentanti di tutti e cinque i partner internazionali: ESA, agenzia spaziale statunitense NASA , agenzia spaziale russa Roscosmos , Japan Aerospace Exploration Agency JAXA e l’Agenzia spaziale canadese CSA.
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La seconda missione di Samantha
La sua primissima missione verso la Stazione Spaziale Internazionale l’affrontò a bordo di un veicolo spaziale russo, la navicella Soyuz, nel lontano 2014.
A noi sembra ieri, che la vedevamo nello Spazio in diretta.
La missione si chiamava Futura e le consentì di conseguire il record europeo di permanenza femminile nello spazio (199 giorni).
Durante la missione Samantha seguì un ampio programma scientifico di esperimenti ad ampio spettro, che compresero argomenti come le scienze fisiche, la biologia e la fisiologia umana, oltre a diverse ricerche sulle radiazioni e varie dimostrazioni tecnologiche.
Inutile dire che la preparazione affrontata dall’astronauta fu molto scrupolosa e dura, non solo a livello fisico ma anche e soprattutto psicologico.
La preparazione per la sua seconda missione è attualmente in corso, con focus specifico sui compiti che dovrà assolvere.
Anche stavolta si parla di esperimenti scientifici ben precisi, molto probabilmente continuerà a lavorare sulla stampa 3D dei metalli come già fatto in precedenza, e altro non ancora comunicato.