Un report di Trend Micro Research mette in evidenza un grave problema per l’Italia: è il terzo Paese al mondo nella classifica dei più colpiti da attacchi malware. L’ascesa è stata rapidissima soprattutto nel corso dei primi mesi del 2021: a gennaio era il quinto Paese più colpito, a febbraio e marzo il quarto
Ci troviamo ormai alla conclusione della prima metà del 2021 e, nel corso di questi mesi, abbiamo riportato molto spesso casi di malware diffusi in Italia tramite diverse modalità. Con il termine malware si indicano in generale diverse tipologie di virus informatici, che vengono inoltrati alle vittime tramite attacchi su diversi strumenti.
Un caso tipico è quello dei malware inviati attraverso email di truffa: a fronte di un messaggio eloquente, che suggerisce alla persona un apparente problema (come ad esempio una mancata consegna da parte di corrieri), viene allegato un file compresso contenente per l’appunto il virus. Non è tuttavia l’unico modo: è possibile incappare in malware anche tramite la semplice navigazione su Internet, magari all’interno di siti poco sicuri, motivo per cui è indispensabile tenere sempre attivo un ottimo antivirus.
Il quadro italiano in riferimento ai malware sempre piuttosto complicato: è quanto emerge da un report di Trend Micro Research.
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Il report di Trend Micro Research già menzionato evidenzia in particolare che l’Italia è il terzo Paese al mondo più colpito da malware. La cifra di virus informatici che ha colpito il nostro Paese ad aprile è emblematico: sono stati 4.908.522.
L’ascesa all’infausta terza posizione è stata rapidissima: a gennaio infatti l’Italia si trovava al quinto posto tra i più colpiti al mondo, ma a febbraio e marzo era già salita al quarto posto, fino all’attuale terzo. Le prime due posizioni sono occupate da Stati Uniti, con la cifra di 31.056.221 malware inoltrati, e Giappone, a quota 30.363.541 malware inoltrati.
Dal report emergono anche informazioni sulla tipologia di malware che più ha colpito l’Italia ad aprile a livello aziendale: si tratta dei Downad, in grado di infettare l’intera rete di una società soprattutto sfruttando le falle presenti nei sistemi operativi obsoleti e non aggiornati. Per quanto riguarda il lato consumer, dunque i comuni utenti privati, la tipologia di malware più diffusa riguarda i Coinminer: si tratta di virus contenuti all’interno di programmi e software truffaldini, che sfruttano la capacità di calcolo di un PC per effettuare il cosiddetto “mining” delle criptovalute, sovraccaricando la CPU a insaputa dell’utente.
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I ricercatori di Trend Micro Reserach hanno evidenziato un altro record infausto per l’Italia: nel 2020 è stata il secondo Paese a livello europeo più colpito dai ransomware, virus che riescono a prendere ostaggio un sistema operativo richiedendo un riscatto. A livello mondiale ha ricoperto l’undicesima posizione in questa particolare classifica.
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