L’iniziativa Moonlight mira a portare Internet sulla Luna per favorire le comunicazioni future, tutto firmato Italia.
Internet sulla Luna? Ebbene sì.
Sembra un film, stile Star Wars: banda larga sulla Luna, ma somiglia sempre di più al nostro futuro.
L’Italia infatti guarda alla Luna e punta a diventare la guida di uno studio internazionale per la creazione della rete Internet sul nostro satellite.
Il contratto per lo studio di fattibilità è stato siglato ieri 22 Maggio, tra l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Telespazio, una joint venture tra Leonardo (67%) e Thales (33%), nel ruolo di guida di un consorzio internazionale.
A partecipare alla missione ci sono inoltre gli operatori satellitari Inmarsat e Hispasat.
E poi anche aziende del settore e importanti centri di ricerca nostrani, come il Politecnico di Milano e SEE Lab SDA Bocconi. Insomma, ancora una volta l’Italia si trova alla guida di un’iniziativa davvero importante per la scalata spaziale.
Il nuovo progetto mira a far sbarcare sulla Luna i servizi di comunicazione e posizionamento satellitari che utilizziamo ogni giorno sulla Terra e sarà una rivoluzione per le future missioni degli astronauti sul satellite.
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In cosa consiste la missione
“Sappiamo che il decennio appena iniziato vedrà di nuovo l’uomo sulla Luna, questa volta con l’obiettivo di restarci“, ha detto Luigi Pasquali, amministratore delegato di Telespazio e coordinatore delle Attività spaziali di Leonardo. “Il nostro satellite” ha proseguito “vedrà una presenza stabile di uomini, donne e robot impiegati per attività di vario tipo, sia scientifiche che commerciali, e sarà allora necessario garantire servizi essenziali a queste operazioni, in particolare connettività, comunicazioni e posizionamento”.
Si stima che nei prossimi anni partiranno almeno ottanta nuovi progetti, sia pubblici che privati, per l’esplorazione e lo sfruttamento lunare e per rispondere a queste nuove esigenze l’Esa ha lanciato l’iniziativa ’Moonlight’, che ha visto ieri l’avvio di due studi paralleli di fattibilità.
Uno dei progetti, ovviamente, è guidato da Telespazio, mentre l’altro è stato affidato alla britannica Surrey Satellite Technology.
Entrambe le associazioni avranno a disposizione un solo anno per elaborare una proposta valida da presentare al Consiglio.
L’importante è tenere conto delle esigenze sia delle agenzie spaziali sia degli utenti commerciali che hanno intenzione di intraprendere una serie di attività sulla Luna.
Stando a quanto riferito da Pasquali, infatti, si parla anche di “possibili sviluppi per settori come quello alimentare, della moda e dei materiali“.
La Ministeriale 2022, la riunione dei rappresentanti governativi delle nazioni partecipanti a Esa, valuterà infine le proposte per poi giungere a un piano operativo finale.
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Elodie Viau, di ESA, ha invece commentato così l’iniziativa: “Un collegamento permanente con la Luna permetterà a tutti i nostri partner internazionali, comprese le società con fini commerciali, di esplorare lo spazio in modo sostenibile. […] Gli esploratori potranno navigare senza problemi e trasmettere sulla Terra tutte le conoscenze acquisite. Un servizio di telecomunicazioni e di navigazione robusto, affidabile ed efficiente abbatterà i costi delle dozzine di missioni in programma sulla Luna e permetterà anche a nazioni più piccole di esplorare lo spazio, ispirando la prossima generazione di scienziati e ingegneri“.