Finalmente, vediamo chi si cela dietro l’affascinante voce di Alexa. E lo fa con un libro.
Ci sentiamo un po’ come Raji, il personaggio di The Big Bang Theory, che si era perdutamente innamorato di Siri, l’unica donna con la quale poteva parlare senza paura. Poi, una volta scoperta e incontrata, si è ammutolito.
Ecco, noi così, ma con Alexa.
Anche se non avete mai sentito il suo nome è molto probabile che abbiate parlato con Nina Rolle. Stando all’ultimo libro di Brad Stone, infatti, Rolle avrebbe prestato la voce a uno degli assistenti vocali più utilizzati al mondo: Alexa di Amazon.
L’azienda di Bezos non ha mai svelato in modo ufficiale uno dei più curiosi segreti del mondo tecnologico. Fino ad ora.
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Il mistero di Alexa
Nessuno ha mai saputo a chi appartenesse la voce di Alexa.
Fin da quando è apparsa sul mercato, nel 2014, Alexa è diventata sinonimo stesso dell’assistente virtuale per eccellenza, di quella voce incorporea che risponde a tutti i nostri comandi ma nessuno sapeva chi ci fosse dietro.
Fino ad ora almeno. Per il suo libro Amazon Unbound: Jeff Bezos and the Invention of a Global Empire, l’autore Brad Stone si è lanciato in questa ricerca curiosa e affascinante arrivando alla soluzione, senza darsi mai per vinto, avendo tra le mani uno dei segreti tech più affascinanti dal 2014.
Stone è riuscito ad assegnarle un nome. E un volto.
Per arrivare al nome Stone ha intervistato molti diversi doppiatori professionisti, assillandoli fino a quando non sono ha potuto triangolare le varie informazioni ed arrivare a Nina Rolle.
Una donna di Boulder in Colorado, che si è fatta un nome per le collaborazioni con molti marchi tecnologici. La doppiatrice infatti ha lavorare per Honda, Jenny Craig e Chase.
Secondo l’autore la donna è stata scelta dopo mesi e mesi di provini e la decisione finale è arrivata proprio da Jeff Bezos in persona.
Chiaramente Rolle non ha potuto confermare, anzi ha perfino evitato di rispondere alle domande di Stone, ma l’autore ha svelato altri particolari poco noti di Alexa.
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I misteri di Amazon
Da ormai sette anni Alexa è la voce ufficiale dell’azienda, il tratto più distintivo di questo impero che ormai non riguarda più solo la distribuzione di libri e altri prodotti da ecommerce.
Nina Rolle non ha risposto a nessuna delle domande di Stone.
L’ipotesi più probabile è che abbia firmato un NDA (Non-Disclosure Agreement, accordo di non divulgazione).
Ma la ricostruzione di Stone e il confronto con altre pubblicità e prodotti tecnologici sembra confermare il nome della voce di Alexa.
Che poteva essere diversa!
Stone ha anche ricostruito il processo decisionale che ha portato alla decisione di utilizzare la voce di Nina Rolle per Alexa, alla voce finale per un progetto che avrebbe dato il via alla moda degli assistenti virtuali.
Secondo quanto riportato, Bezos all’inizio avrebbe voluto tante voci diverse, una per ogni diversa funzione dell’assistente vocale.
Una sorta di catalogazione.
Una scelta considerata poco pratica dopo i primi test, che hanno visto alcune case a Boston, Seattle e in tutta America alla presa con i primi smart speaker di Amazon. Sembra addirittura che i vicini delle case del test avessero chiamato la polizia sentendo quel gran viavai di voci.
Una volta la polizia arrivò davvero dopo essere stata avvertita, con le persone che stavano effettuando il test che risposero in maniera molto vaga. Probabilmente la clausola di segretezza firmata con Amazon sarebbe costata molto di più che una notte in cella.
Meglio non attirare troppa attenzione, la concorrenza è sempre in agguato.