Bezos fa causa alla Nasa per la scelta di SpaceX di Musk: pura invidia o strategia?
Jeff Bezos e Elon Musk, i due uomini più ricchi al mondo, sognano lo spazio e litigano sulla Luna.
Come prevedibile da tutti, non appena le diverse potenze hanno annunciato similari missioni.
Blue Origin del patron di Amazon presenta un reclamo di 50 pagine contro la decisione della NASA di assegnare a SpaceX del miliardario visionario di Tesla un contratto per la costruzione di un veicolo spaziale per il ritorno degli astronauti americani sulla luna.
La NASA nelle scorse settimane ha dichiarato SpaceX la vincitrice unica della gara da 2,9 miliardi di dollari.
Douglas Loverro, amministratore associato della NASA per la Direzione delle Esplorazioni Umane e delle Missioni Operative, ha detto: “Iniziamo un’entusiasmante collaborazione con il meglio dell’industria per raggiungere gli obiettivi della nazione. Abbiamo molto lavoro da fare, soprattutto in questi prossimi 10 mesi critici”.
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Una decisione, è l’accusa di Blue Origin, basata su «valutazioni errate delle offerte»: i vantaggi della proposta della società di Bezos sono infatti stati sottovalutati mentre le difficoltà tecniche per SpaceX sono state minimizzate.
“E’ strano per la Nasa commettere questo tipo di errori”, afferma Bob Smith, il numero uno di Blue Origin, notando perspicacemente come l’agenzia spaziale americana avrebbe dovuto assegnare la commessa a due società, come sempre fatto in passato, e non avrebbe dovuto decidere in base al prezzo.
SpaceX non commenta ma in un tweet indirizzato al New York Times, Musk taglia corto: Blue Origin non è ancora mai neanche arrivata in orbita.
Al contrario invece di Space X.
La vittoria, polemizzata, di SpaceX è un duro colpo per Blue Origin e un imbarazzo per Bezos, che è stato coinvolto in prima persona nel progetto.
Bezos da anni ripete che l’aver visto Neil Armstrong e Buzz Aldrin camminare sulla Luna quando aveva cinque anni è stato un «momento determinante», quello che gli ha fatto capire come la corsa allo spazio era la sua ambizione maggiore.
Una sorta di richiamo, un sogno messo nel cassetto che un giorno avrebbe voluto realizzare.
Questa, era l’occasione migliore, invece l’ha vista sfumare, a detta sua, ingiustamente.
Musk dal canto suo di ambizioni ne ha molte: delle sfide che ha lanciato, a partire da Tesla, molte hanno avuto successo. E ora con la corsa a Marte e alla luna aspira ancora più in alto.
Ma se per Tesla la concorrenza è stata per anni limitata, per lo spazio la sua corsa è contro un Bezos altrettanto ricco e ambizioso.
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Questa discussione mostra come le guerre stellari fra i due paperoni mondiali sono solo all’inizio.
La rivalità tra i due era palese già all’inizio, ma con l’andare degli anni sembra peggiorare e intensificarsi di minuto in minuto.
Oltre allo schiaffo della NASA, le autorità americane hanno anche concesso a Musk l’autorizzazione per far muovere i suoi satelliti internet a una altitudine inferiore rispetto a quella pianificata.
Una mossa alla quale Blue Origin e altre società si sono opposte con forza aleggiando un maggiore rischio di collisione a causa dell’eventuale traffico eccessivo.
La battaglia sulla NASA non è comunque il primo scontro fra Bezos e Musk su contratti e fondi pubblici, determinanti per le loro ambizioni spaziali. Il braccio di ferro va avanti da anni e nessuno dei due leader sembra disposto ad arretrare di un centimetro.
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