Nel 2017 il team di Izpisúa aveva lavorato alla creazione di chimere umane e suine ma senza successo. Con i primati, l’innesto è riuscito. Lo scopo è realizzare organi umani adatti al trapianto.
Un’equipe di scienziati è riuscita a creare per la prima volta un embrione di scimmia contenente cellule umane, un chimera uomo-scimmia.
L’esperimento, di cui non si sa molto altro, è stato realizzato in Cina, per evitare “problemi legali“.
Un o’come nascondersi dietro ad un dito, per intenderci.
A dare notizia dell’esperimento, realizzato da un gruppo di ricercatori guidato da uno scienziato spagnolo, Juan Carlos Izpisùa Belmonte, del Salk Institute statunitense, è stato il quotidiano El Pais.
“I risultati sono molto promettenti” ha detto a El Pais Estrella Núñez, biologa che ha partecipato alla ricerca, senza fornire altri dettagli in attesa della pubblicazione del lavoro su una rivista scientifica internazionale.
“Nell’UCAM e al Salk Institute stiamo provando non solo a sperimentare l’unione di cellule umane con cellule di roditori e suini, ma anche con primati non umani” ha aggiunto Izpisúa.
“Il nostro paese è un pioniere e un leader mondiale in queste indagini”.
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Ma cos’è una chimera?
La chimera è un organismo le cui cellule provengono da due o più individui di specie diverse: il termine deriva dalla mitologia greca, un essere mostruoso con ventre di capra, coda di drago, capace di vomitare fuoco dalle fauci della testa di leone.
Le chimere vengono considerate uno strumento che potrebbe sopperire alla mancanza di organi per il trapianto o i problemi di rigetto degli organi: gli scienziati pensano di riuscire a creare organi geneticamente modificai capaci di essere utilizzati all’interno di un determinato organismo umano, facendolo crescere all’interno di animali.
Già nel 2017 il team di Izpisúa aveva condotto un esperimento per la creazione di chimere umane e suine che non aveva avuto successo. Con i primati, il cui dna è molto più vicino a quello degli esseri umani, l’innesto sembra invece riuscito.
In questo caso gli scienziati hanno prelevato cellule da un essere umano adulto riprogrammandole fino a farle diventare cellule staminali, capaci di generare qualunque tipo di tessuto; a questo punto le cellule umane sono state introdotte nell’embrione di un’altra specie modificata geneticamente.
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I problemi etici che ne sono scaturiti
La creazione di chimere uomo-animale pone problemi etici sui quali la comunità scientifica si interroga da tempo.
“Cosa succede se le cellule staminali sfuggono al controllo e formano neuroni umani nel cervello dell’animale?” si domanda Ángel Raya, direttore del Centro di medicina rigenerativa di Barcellona .
“L’animale avrebbe coscienza? E cosa succede se queste cellule staminali si trasformano in spermatozoi”?
Per evitare questi ostacoli etici, la comunità scientifica ha fissato una ‘linea rossa‘ di 14 giorni di gravidanza, tempo insufficiente per lo sviluppo del sistema nervoso centrale umano.
Prima che si compiano quei 14 giorni, gli embrioni chimerici vengono rimossi e la gestazione non viene effettuata in nessun caso.
Il timore di molti scienziati è che queste regole non vengano seguite in laboratori situati in paesi che sfuggono a ogni controllo, come ad esempio quelli della Cina e della Corea del Nord.