Facebook introduce una nuova misura per il suo Oversight Board, organismo di vigilanza definito “corte suprema degli utenti”: a breve inizierà ad esaminare anche richieste di eliminazione di contenuti dannosi. La decisione arriva in un momento complicato come quello della pandemia da COVID-19, dove la lotta alle fake news si fa sempre più accesa
La pandemia da COVID-19 ha messo alla prova tutte le principali piattaforme di social network, di fronte da un problema già prima dilagante: la disinformazione, veicolata soprattutto attraverso le cosiddette fake news – ossia notizie del tutto false e infondate – ma anche mediante la diffusione di opinioni, pareri e ipotesi che trasmettono messaggi sbagliati.
In particolar modo Facebook ha agito con molta veemenza in questa direzione, contrastando il più possibile la disinformazione con una serie di iniziative avviate qualche mese fa. Ma anche altre piattaforme si sono mosse nella lotta alla disinformazione: YouTube ad esempio ha affermato di aver rimosso una quantità enorme di video veicolanti messaggi negazionisti sul COVID-19.
A tal proposito, tornando al social di Mark Zuckerberg, la società ha rinnovato le funzioni del proprio Oversight Board introducendo la possibilità di esaminare le richieste di eliminazione di contenuti.
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Seppur sia meno conosciuto rispetto alla piattaforma stessa, su Facebook agisce anche un organismo di vigilanza indipendente chiamato Oversight Board e da alcuni definito come “corte suprema degli utenti”. Questo organismo, istituito nel 2018 e di cui fanno parte accademici, giornalisti e giuristi, fino ad oggi si è occupato soltanto di esaminare quei casi di contenuti rimossi da Facebook o Instagram in maniera impropria.
Da oggi per l’Oversight Board si aggiunge un altro incarico: quello di esaminare le richieste di eliminazione di contenuti “dannosi” presenti nei due rispettivi social network. In altre parole, gli utenti potranno richiedere la rimozione di foto, post, video, commenti e altri contenuti la cui presenza sul social è ritenuta impropria e dannosa.
In merito alla decisione si è espresso Guy Rosen, Vice presidente di Facebook: “Ci aspettiamo che nelle prossime settimane tutti possano fare appello ai contenuti relativi a Facebook e Instagram. Siamo lieti che l’Organismo di Vigilanza stia ampliando la portata e l’impatto del suo lavoro e attendiamo con impazienza le loro decisioni e raccomandazioni future”.
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La decisione di aggiungere questa ulteriore misura di controllo, come già accennato, approda in un momento di grande difficoltà segnato dalla pandemia di COVID-19. La disinformazione purtroppo ha spiccato il volo, non soltanto negli ultimi tempi con l’arrivo dei vaccini ma anche in precedenza: la bufala sul numero delle morti per COVID “gonfiate” è l’emblema di questo pericoloso trend, che le paittaforme social per fortuna stanno cercando di contrastare il più possibile.
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