Il New York Times ha venduto per la prima volta un suo articolo come NFT alla strabiliante cifra di 600.000 dollari. Ed è un articolo…proprio sugli NFT e la loro importanza
Gli NFT (non-fungible token) sono indubbiamente il fenomeno del momento. Ne abbiamo già parlato più volte, spiegando perché questi pezzi da collezione digitali siano così importanti e per quali motivi possano arrivare ad essere acquistati per cifre da capogiro. Recentemente ha stupito tutti la vendita all’asta come NFT del primo tweet della storia, scritto dal fondatore della piattaforma Jack Dorsey il 21 marzo 2006. La scorsa settimana è stato infatti venduto per 2,9 milioni di dollari a Sina Estavi, imprenditore malese e CEO della piattaforma Bridge Oracle.
Dopo Twitter, molti altri colossi hanno deciso di lanciarsi nel crescente mercato degli NFT, e tra questi rientra anche uno dei quotidiani più famosi e antichi al mondo: il New York Times. Un’ulteriore dimostrazione della “febbre tecnologica” che ha colpito collezionisti e creatori di questi certificati digitali basati e resi unici – nonché autentici – dalla blockchain. Fatto sta che Kevin Roose, editorialista del New York Times, ha deciso di vendere uno dei suoi articoli in formato NFT per circa 600.000 dollari. Il fine è più che nobile e, ovviamente, non è il lucro: il ricavato andrà in beneficienza ad una associazione che si occupa aiutare le persone bisognose.
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Il Times ha annunciato il lancio del suo primo articolo NFT mercoledì 24 marzo, con un semplice post su Twitter, pubblicato proprio dall’autore dell’articolo Kevin Roose. A tutti gli effetti, è il primo articolo NFT in 170 anni di storia, come riportato dallo stesso giornalista.
Una sorta di esperimento, al fine di testare il mercato e capire quali articoli possono dimostrarsi vendibili sotto forma di non-fungible token. L’articolo è intitolato “Buy This Column on the Blockchain!” (Compra questa colonna sulla Blockchain!) e, in breve, parla degli NFT, del loro valore e del perché è importante possederli. Fin da subito, le offerte non si sono fatte attendere e il pezzo è stato venduto già il giorno seguente per 350 Ethereum, corrispondenti – come detto prima – a circa 600.000 dollari statunitensi (più precisamente 599.280,50). Quest’ultima si è ormai confermata come la prima alternativa al Bitcoin per quanto riguarda il mondo delle criptovalute.
“Il vantaggio più grande di tutti è possedere un pezzo di storia. Questo è il primo articolo in quasi 170 anni di vita del Times ad essere distribuito come NFT, possederlo potrebbe equivalere ad avere la prima trasmissione televisiva della NBC o il primo indirizzo email di Aol“, ha spiegato Roose nel suo editoriale.
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Tuttavia, il New York Times non è la prima testata giornalistica a sperimentare gli NFT: una settimana fa la famosa rivista Time ha messo all’asta tre celebri copertine del magazine proprio come oggetto da collezione digitale. Il Times, invece, ha puntato su un articolo vero e proprio. Insomma, anche il mondo del giornalismo sembra più che mai pronto a dire la sua nel mercato degli NFT.
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