Covid, negli USA i dipendenti Amazon si sottoporranno a test “fatti in casa”

Negli Stati Uniti la FDA ha approvato i tamponi nasali “fatti in casa” da Amazon: l’azienda sottoporrà al test Covid i propri dipendenti su base volontaria ogni 14 giorni

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Una delle principali sedi di Amazon in California. Per un grande numero di dipendenti statunitensi sarà possibile sottoporsi ai tamponi per il Covid-19, prodotti dalla stessa azienda – MeteoWeek.com

Negli Stati Uniti i dipendenti Amazon avranno la possibilità di sottoporsi al test per il Covid-19 grazie a dei tamponi “fatti in casa”. L’azienda di Jeff Bezos ha infatti deciso di potenziare la tutela dei suoi lavoratori, realizzando “in casa” un tampone nasale che qualche giorno fa ha ricevuto l’approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) statunitense. Verrà quindi utilizzato per la realizzazione di un preciso programma di screening dei dipendenti. Il test è stato realizzato dall’azienda controllata STS Lab Holdco e validato con campioni provenienti da soggetti asintomatici. Potrà essere effettuato da personale medico o dai dipendenti stessi nelle proprie abitazioni grazie ad un kit pronto all’uso. La società sussidiaria appena citata si occuperà di raccogliere tutti i risultati dei test.

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Amazon, i test Covid “fatti in casa” per i dipendenti non saranno obbligatori

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La prima pagina del comunicato della FDA, con il quale l’autorità ha confermato l’approvazione della somministrazione dei test prodotti da Amazon – MeteoWeek.com | fonte: FDA

Vogliamo tutelare i nostri dipendenti e non vogliamo pesare sul sistema sanitario nazionale“, ha spiegato Amazon, aggiungendo che – come riportato anche da diversi media statunitensi – sottoporrà al test volontario i suoi lavoratori ogni 14 giorni secondo un programma in corso di definizione. Per il momento, il test verrà impiegato solo internamente, ma non è escluso un suo lancio in futuro sul mercato americano. Più precisamente, si tratta di una versione modificata di un altro test per il Covid-19 realizzato dalla BGI Genomics, società cinese leader mondiale nel sequenziamento del genoma umano. Amazon ha iniziato ad utilizzare la versione modificata – diventata poi il “suo” test – già nell’agosto 2020, collezionando tra la fine di settembre e l’inizio di dicembre oltre 560 mila campioni.

Come anticipato prima, la versione attuale del kit comprende un tampone nasale che il dipendente potrà auto-somministrarsi sia sotto la supervisione di un professionista sanitario sul posto di lavoro, sia a domicilio. In questo ultimo caso sarà tenuto ad inviare il tampone alla STS Lab Holdco, che provvederà ad analizzarlo e a comunicare il risultato.

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Amazon e il suo lavoro nel campo della diagnostica medica

Insomma, anche se in futuro non è chiaro se Amazon lancerà il suo test “fai da te” sul mercato, quel che è certo è che il colosso dell’e-commerce considera da tempo la diagnostica medica come una possibile area di futura espansione. Da poco ha infatti annunciato l’estensione del servizio Amazon Care in tutti gli Stati Uniti e nel 2018 ha fondato “Grand Challenge”: un laboratorio segreto che lavora alla ricerca sul cancro e ad altre iniziative, formato da ex ingegneri di Google X e fondatori di varie start-up sanitarie.

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