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Su FaceBook ora puoi augurare la morte a qualcuno senza avere nessuna conseguenza!

Ora su Facebook si può augurare la morte a un personaggio pubblico: la denuncia del Guardian spopola sul web.

Facebook e le linee guida – MeteoWeek.com

Il famoso giornale Guardian ha potuto visionare in anteprima le linee guida dei moderatori di Facebook. I personaggi pubblici sono considerati dei target su cui abusi solitamente oscurati sono invece permessi.

La legge non è uguale per tutti, e questa volta a rimetterci sono proprio coloro che vengono sempre additati come “privilegiati”.

Ma nel caso delle leggi di Facebook, qui a rimetterci sono le persone famose. I personaggi pubblici, insomma.

Dai calciatori ai cantanti, dai politici ai reali (molto sott’occhio i questi giorni a causa dell’intervista di Harry e Meghan Markle a Oprah).

Secondo le linee guida che devono seguire i moderatori delle piattaforme di Zuckerberg (Facebook e Instagram per ora), visionate dal Guardian, queste persone possono essere bullizzate e addirittura si può loro augurare loro di morire senza avere nessuna conseguenza, come invece potrebbe accadere se lo si augurasse per iscritto ad una persona comune.

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Solo se si tagga, si hanno intenzioni serie

Gossip equivale a parlar male? – MeteoWeek.com

La denuncia del Guardian fa riferimento a un documento di 300 pagine datato a  dicembre 2020.

Qui si fa notare la differenza, e il differente trattamento, tra individui pubblici e privati cittadini.

Per questi ultimi, sono previste protezioni contro ogni forma di abuso per contrastare l’odio e il bullismo che spesso scorre sul social. Basti pensare alle conseguenze in caso di ingiurie postate sui social, anche semplicemente senza taggare la persona coinvolta.

Mentre per i Vip sono considerati target «permessi» per alcune tipologie di abuso “perché vogliamo permettere la discussione, che spesso include commenti critici su persone che appaiono nelle news”, viene scritto nelle linee guida di Facebook ai suoi moderatori.

E questo mentre il Duca e la Duchessa di Sussex, Harry e Meghan come accennavamo prima, o alcuni calciatori professionisti, o ancora star di colore devono interfacciarsi con insulti di ogni genere su Facebook e Instagram.

Una madre in attesa del proprio figlio con un compagno che non “piace” ai fan, un padre che piange, insomma questioni che in caso di personaggio comune non importerebbero a nessuno, mentre per un personaggio pubblico sono considerate argomentazioni su cui vale la pena augurare il peggio.

“Per i personaggi pubblici, si legge ancora, “rimuoviamo attacchi severi così come alcuni post in cui la perso a è taggata direttamente. Per gli individui privati, la nostra protezione va oltre: rimuoviamo contenuti che vogliono degradare o insultare. Inclusi, ad esempio, i riferimenti all’attività sessuale “.

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Chi è considerato «famoso»

Divisione netta, dunque, tra comuni e famosi.

Due mondi diversi e due trattamenti diversi. Fino ad arrivare agli inviti di morte, mai permessi per le persone comuni ma tollerate per quelle famose.

Purché queste non vengano taggate nel post. Allora va tutto bene, secondo le leggi del social network e, ormai, della società.

C’è anche da considerare che la definizione di persona famosa per Facebook è molto ampia.

Oltre alle grandi personalità conosciute in tutto il mondo, si includono anche tutti coloro che possono avere un grande seguito sui social media o una copertura nei giornali locali.

Coloro con un numero alto di seguaci, Youtuber, influenze, chiunque abbia un seguito.

Nonché i politici di qualunque livello, sia che siano già stati eletti sia che siano ancora dei candidati.

Anche i giornalisti rientrano nella categoria.

Per quanto riguarda il mondo virtuale, per non avere protezioni contro gli inviti di morte devi aver guadagnato almeno 100mila follower.

Non solo: se sei “menzionato nel titolo, sottotitolo o preview in più di 5 articoli negli ultimi due annisei un personaggio pubblico per il social.

Unica limitazione: la regola non vale per i bambini sotto i 13 anni.

Almeno quello.

Augurare la morte a Homer Simpson

Augurare la morte al povero Homer – MeteoWeek.com

Ci sono specifiche riguardo ai possibili target degli insulti. Oltre ai Vip, si può augurare la morte a tutti coloro che sono morti prima del 1900. Ovvero coloro che non possono avere niente da dire al riguardo perché, bè… sono già morti.

E anche tutti i personaggi di film, cartoni e serie tv possono essere bullizzati senza conseguenze, pecche non esistono. Per esempio, si può tranquillamente insultare Homer Simpson. Per quanto riguarda la necessità del tag alla persona (famosa, viva e reale) insultata, Facebook ritiene che questo significhi che c’è dell’intenzione a colpire in modo diretto il bersaglio.

Alessandra Costagliola

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Alessandra Costagliola

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