Nell’anno della pandemia sono stati registrati ben 600.000 i nuovi domini .it. Un dato che testimonia quanto il web si sta rivelando importante per persone fisiche e imprese. Il Trentino Alto Adige è la regione con il tasso più alto
Sono sorprendenti i dati censiti dal Registro .it, organo dell’Istituto di Informatica e Telematica (IIT-CNR) di Pisa: in Italia, nel 2020 sono stati registrati circa 600.000 nuovi domini .it, più precisamente 592.821. In totale, considerando tutti i domini, i nuovi nomi registrati sono ben 3.374.790, e hanno generato una crescita del 4,20% del Web italiano. Numeri considerevoli, certamente favoriti dalla pandemia e il conseguente lockdown, che ha costretto migliaia di aziende ad inventare nuove soluzioni per portare avanti ugualmente la propria attività.
Come riportato da Registro .it, anche tra il 2018 e il 2019 si è verificato un incremento del numero di nuovi domini, ma durante lo scorso anno (in particolare nel periodo aprile-maggio) si è superato ogni record.
Marco Conti, Responsabile del Registro .it e Direttore dell’IIT-CNR, ha dichiarato: “Il DPCM dei primi di marzo 2020 ha avuto come conseguenza anche la sospensione repentina di numerose attività commerciali e l’interruzione, per molti, della propria vita professionale con le modalità di sempre. I numeri ci dicono che dopo questa prima fase di apprensione e disorientamento generale, nei mesi di aprile e maggio la Rete ha costituito un approdo digitale provvidenziale per moltissimi, a giudicare dal netto balzo di registrazioni, rispettivamente con 66.313 e 59.474 nuovi nomi .it. In nessun mese di nessun anno dal 2008 ad oggi si era registrato un numero tale di nuovi domini. Parliamo del +44% e +28% rispetto agli stessi mesi del 2019.”
Tra gennaio e ottobre dello scorso anno, gli italiani hanno registrato 428.788 nuovi nomi a dominio .it. Di questi, quasi la metà (49%) appartiene a persone fisiche, mentre il 41% è stato registrato dalle imprese, un dato in controtendenza se confrontato con l’intera anagrafica dei domini italiani, dove le imprese costituiscono oltre il 50% della tipologia, contro appena il 32% delle persone fisiche. Ma l’aspetto più rilevante riguarda i liberi professionisti: con quasi 30.000 nuovi domini registrati, la presenza digitale di questa categoria è cresciuta del 35% in un solo anno. Solo ad aprile 2020, si parla di un +113% rispetto allo stesso mese del 2019.
Questo dato, afferma Conti “significa che sempre più persone decidono di affidarsi al sito web come strumento di valorizzazione e potenziamento del business individuale o aziendale, o anche solo per ritagliarsi uno spazio autonomo e indipendente in Rete, con un proprio sito a fare da biglietto da visita personale. Il difficile anno appena trascorso ha inevitabilmente rimescolato le carte in tavola, accelerando la transizione verso il digitale anche per coloro che erano rimasti più offline. È da almeno un triennio che le registrazioni assegnate a persone fisiche continuano a crescere (+11% nel 2019 e 20% nel 2020) così come i liberi professionisti. Un trend negativo, invece, riguarda gli enti pubblici, che fanno registrare un -57% di nuova presenza nel 2020, sebbene a fronte del +84% del 2019”.
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Riguardo gli utilizzi e gli scopi, è quindi chiaro che si tratti in maggioranza di un uso legato alle impellenti esigenze economiche e lavorative personali di chi ha dovuto fare i conti con le numerose e frequenti chiusure di molte attività. Confrontando i dati del Registro .it con l’ultimo rilevamento ISTAT, la vendita di beni o servizi mediante proprio sito web nel 2020 è quasi raddoppiata, e riguarda il 17,4% delle imprese italiane.
Lo studio dell’IIT-CNR relativo al 2020 prende in esame l’intera anagrafica del Registro .it e calcola l’indice della diffusione di Internet in Italia sulla base del tasso di penetrazione per ogni regione e provincia, ovvero quanti domini .it sono registrati ogni 10.000 abitanti.
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Curiosamente, la regione con il tasso di penetrazione più alto è il Trentino Alto Adige, davanti a Lombardia, Toscana, Valle d’Aosta, Piemonte e Veneto. Nessuna regione meridionale compare tra le prime dieci: la prima è l’Abruzzo, in quattordicesima posizione, mentre in coda alla classifica compaiono Basilicata, Sicilia e Calabria.
Per quanto riguarda le province, al primo posto di questa classifica c’è Milano, con 538 domini ogni 10.000 abitanti, seguita da Bolzano (483), Firenze (448) e Rimini (436). Tutte le ultime 20 posizioni sono occupate da province del Sud e delle Isole: in coda vi sono Crotone (149), Caltanissetta (139) ed Enna (135).
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